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GOOD AS YOU - Presentato a Roma il DVD


Presso il Caffè Fandango sono intervenuti diversi ospiti, tra cui il regista Mariano Lamberti, per una tavola rotonda sul rapporto tra cinema e omosessualità.


GOOD AS YOU - Presentato a Roma il DVD
Non un film a tematica gay, ma un film con diversi personaggi gay.
E' questa l'idea alla base di "Good As You", che fin dall'uscita nelle sale nell'aprile del 2012, si è presentata come la prima gay comedy italiana.

In occasione della presentazione dell'uscita del dvd, avvenuta presso il Caffè Fandango di Roma, sono intervenuti diversi ospiti che hanno dato vita ad una tavola rotonda in cui si è discusso a lungo del rapporto tra cinema e omosessualità.

Il regista del film, Mariano Lamberti, ha ricordato come in più di cento anni di storia del cinema, si sia passato dall'assoluto stereotipo negativo dell'omosessuale ad una totale idealizzazione che potesse riscattarne l'immagine, e ha parlato di ciò che lo ha spinto a girare la pellicola: "Mi interessava raccontare otto personaggi e raccontarne la personalità. In genere, nei film a tematica gay, si parte da un contrasto, da un'espiazione da affrontare. Sono invece voluto partire da un dato già assunto, puntando la lente di ingrandimento sul modo di amare, elemento nuovo, ma che ha diviso le comunità omosessuali che hanno visto il film."

A condurre l'incontro è stato il critico Maurizio Di Rienzo, che si è soffermato sulla vera novità del film: "In genere i film italiani che affrontano il tema, non riescono ad allontanarsi dalla solita dicotomia. O si raccontano figure che si struggono dal dolore, o si va verso una sfera di esplicito "vizietto". Il film di Lamberti va oltre tutto questo, non mettendo limiti nella narrazione ai personaggi e facendoli andare liberamente dove vogliono."

Allo scrittore e critico letterario Francesco Gnerre, è spettato il compito di contestualizzare la tematica da un punto di vista storico-letterario: "La rappresentazione del tema nella letteratura parte dagli anni '70 con la nascita dei movimenti gay e il diffondersi negli Stati Uniti della "Coming out novel", cui seguì negli '80 la "Aids novel". Oggi si parla di "post gay", bisogna raccontare altro, e "Good as you" mi sembra riuscirci, grazie soprattutto alla proiezione utopica di normalità. E poi si discosta da alcune scelte del cinema di questi ultimi anni, presentare i gay come gli etero vogliono vederli, vedi il ruolo dell'amico asessuato. E' un rischio grave, bisogna avere il coraggio di raccontare le cose per quello che sono."

Lo sceneggiatore Riccardo Pechini ha sottolineato come l'intenzione in fase di scrittura fosse quella di "raccontare semplicemente tre storie d'amore complesse in modo tale che ci si dimenticasse del fatto che una donna si struggesse per un'altra o che lo stesso capitasse a due uomini. Pensavamo solo in funzione dell'amore, ma questo tentativo non è stato del tutto colto."

Un film corale, interpretato anche da Enrico Silvestrin, che ha raccontato la sua esperienza: "Un attore deve cercare di mettersi sui binari già scritti in sceneggiatura, per rendere più piacevole il viaggio allo spettatore. Il mio personaggio è quello che si stacca maggiormente dai canoni della commedia e lavorandoci su, ho cercato di eliminare tutti i gesti che potevano stereotiparlo o renderlo macchiettistico. Abbiamo cercato tutti di dare vita ad una bella commedia, che ha l'intento di divertire e non di essere un manifesto."

27/01/2013, 21:02

Antonio Capellupo