L'AngOlO StraNieRo - "La frode" a Wall Street


Richard Gere nei panni del finanziere senza scrupoli capace di tutto pur di salvarsi dal tracollo. Il film Nicholas Jarecki è accurato ma non graffia abbastanza


L'AngOlO StraNieRo -
Richard Gere protagonista de "La Frode"
Ne La frode, nei cinema dal 14 marzo, Richard Gere interpreta un miliardario affascinante e sofisticato, quasi come Bill Clinton, che gioca a tira e molla con la legge e l’etica. Ha una moglie elegante e amorevole, Susan Sarandon, e una giovane e bella amante, Laetitia Casta, è un buon padre per i suoi figli, un filantropo, ma anche un ipocrita, ha tutto ciò che desidera e anche più. Per molti anni Miller è stata una persona di successo sotto tutti i punti di vista, ha costruito una famiglia, la propria ricchezza e un impero. Ma dietro le mura di una vita dorata, Miller si trova nei guai fino al collo nel disperato tentativo di portare a termine la vendita del suo impero commerciale ad una importante banca, prima che venga scoperto l’abisso delle sue truffe. Fino a quando un incidente d'auto lo costringerà finalmente a confrontarsi con i limiti della propria doppiezza morale.

Il primo lungometraggio di Nicholas Jarecki, che il mondo degli affari lo conosce per aver avuto una sua azienda e ha imparato molto sui mercati, è un thriller finanziario diretto con grande sicurezza e cura, dalla sceneggiatura agli aspetti tecnici e visivi. Un film che impone una riflessione su quella mentalità malata che ha spinto il mondo nell’attuale crisi economica, oltre a raccontare efficacemente il dramma di un uomo preso in una trappola sempre più inesorabile che lui stesso s’è costruito.

“È una corruzione morale molto realistica in cui ognuno di noi può imbattersi. Tutti a volte mentiamo e inganniamo e tutti facciamo cose disinteressate e stupende. Credo che l’altruismo esista e faccia parte del nostro DNA, perché sappiamo anche agire a favore degli altri. Allora penso che Robert sia umano ma pieno di gravi difetti”, dice il regista.

E così il regista, e con lui il pubblico, finisce per essere solidale con Miller, per il solo fatto che i suoi errori possano rovinargli la vita. “Perché tutti possiamo sbagliare”, insiste Jarecki. Il film si rileva un maldestro tentativo di dare un volto umano a chi vive al di fuori della morale convenzionale e usa la ricchezza per creare le proprie regole: sono gli avvoltoi dell’alta finanza, i trader, i lestofanti manipolatori che continuano ad imperversare sui mercati con il denaro altrui, a finanziare bolle speculative e ad accumulare capitali nei paradisi fiscali.

“Il mio personaggio appartiene al club degli intoccabili”, ha ribadito Richard Gere. “Di questi club esclusivi ne esistono molti, nel cinema e nella politica. E di questo club in particolare voi in Italia ne sapete qualcosa….”

15/03/2013, 10:00

Monica Straniero