Fondazione Fare Cinema
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Il Senso della Fede. Cinema, teatro,
cultura: dal 1 aprile al 15 giugno


Il Senso della Fede. Cinema, teatro, cultura: dal 1 aprile al 15 giugno
L’ACEC - Associazione Cattolica Esercenti Cinema - in collaborazione con il Servizio nazionale per il Progetto Culturale e con il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Italiana della CEI – segnala l’avvio della rassegna nazionale “IL SENSO DELLA FEDE. Cinema, teatro, cultura”, il cui tema trae spunto dalla proclamazione dell’Anno della Fede .

La manifestazione coinvolgerŕ, dall’1 aprile al 15 giugno 2013, una cinquantina di sale della comunitŕ in tutta Italia - sale parrocchiali, molte delle quali digitalizzate - con un cartellone di film, spettacoli teatrali, concerti e tavole rotonde per scoprire come la produzione artistica contemporanea affronti un tema tanto complesso e ricco di domande esistenziali - anche laiche - come quello della fede. Gli spettacoli, cinematografici e non, prenderanno spunto dal volume pubblicato dall’Acec “La fede nel cinema di oggi – Inquietudini e speranze in 14 film”, che avvicina titoli recenti, forti, diversi per stile e temi, ma accomunati dalla ricerca di un significato nella vita: "Corpo celeste" di Alice Rohrwacher, "Maternity blues" di Fabrizio Cattani, "Il villaggio di cartone" di Ermanno Olmi, "Uomini di Dio" di Xavier Beauvois, "Lourdes" di Jessica Hausner, "Tutti i santi giorni" di Paolo Virzě, "Monsieur Lazhar" di Philippe Falardeau, Il cammino per Santiago di Emilio Estevez, Pietŕ di Kim Ki-duk, "La guerra č dichiarata" di Valérie Donzelli, "Le nevi del Kilimangiaro" di Robert Guédiguian, "La sposa promessa" di Rama Burshtein, "Bella addormentata" di Marco Bellocchio; e infine "L’Amore Inatteso" di Anne Giafferi con Eric Caravaca, Arly Jover, Benjamin Biolay- distribuito in esclusiva nazionale il 21 marzo da Microcinema nelle sale Acec - in cui il tema della spiritualitŕ viene affrontato con la leggerezza e l’ironia della vita di tutti i giorni. "E' un film" – afferma la regista - "che gioca con i cliché e i pregiudizi di cui la Chiesa cattolica č spesso oggetto. Si ride garbatamente dei credenti, ma anche di chi ha pregiudizi riguardo alla religione. Certo, il film parla di spiritualitŕ, di ricerca del senso della vita, ma questi temi sono trattati con leggerezza, ironia e senza proselitismo".

Per il nono anno consecutivo Acec e Cei si impegnano ad offrire uno spunto di riflessione sui grandi temi della vita attraverso l’intrattenimento culturale. Dopo aver ragionato, nelle precedenti stagioni, sull’importanza dell’infanzia, della multiculturalitŕ, della festa, dell’ecologia, del viaggio come cammino, della ricerca dell’Assoluto, dell’educazione culturale, sulla figura di Gesů, l’attenzione va ora alle grandi domande sull’esistenza e sulla fede nell’arte contemporanea.

Citando l’introduzione del presidente dell’Acec Roberto Busti al libro “La fede nel cinema di oggi – Inquietudini e speranze in 14 film”: “Il bisogno di credere č un bisogno pre-politico e pre-religioso, sul quale poggia il desiderio di sapere. Riconoscendo l'importanza di tale bisogno, noi atei possiamo favorire il dialogo tra credenti e non credenti….” Cosě si esprimeva, recentemente, la filosofa francese Julia Kristeva. Molti film sono stati inseriti nel presente volume proprio partendo da questa considerazione. Anche quelli che apparentemente sembrano muoversi su territori lontani dalla fede, ne sono talvolta profondamente vicini. I valori cristiani seminati a larghe mani nella lunga storia di duemila anni, improvvisamente emergono quasi carsicamente nella letteratura, nel teatro e nel cinema che, tra tutte le forme d’arte, č forse quella che riesce a metabolizzare meglio il credo cristiano in chiave contemporanea”.

29/03/2013, 15:21