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NINA - L'estetismo e la distanza dal senso della vita e del cinema


Il cinema è un'arte a sé e sovrapporre estetiche geometrie visive, arie d'opera lirica, e citazioni cinefile per dare a un film interesse e trasmettere passione. Ospite al Bifest, il film di Elisa Fuksas, arranca alla ricerca di motivazioni e si sforza nel lasciare poco o nulla al dramma. Nel cast Diane Fleri, Luca Marinelli, Ernesto Mahieux, Marina Rocco


NINA - L'estetismo e la distanza dal senso della vita e del cinema
Una geometrica immagine di "Nina"
"Nina" è una trentenne che non si sente normale. Ma non è neanche speciale, o sub-normale; è soltanto una ragazza senza problemi che vorrebbe essere qualcos'altro fiera però del suo status, della sua estrazione sociale, delle sue (supposte) singolarità. La vespa gialla, la segreteria al posto del cellulare, la passione per la lirica da compilation e per la "tres chic" canzone francese. Una calamita per gadget materiali, spirituali e comportamentali.

"Nina", Diane Fleri, passa la sua estate in una deserta EUR, tra le geometrie fasciste, razionali quanto banali anche dopo la riscoperta contemporanea. Ovvie come lei e i quattro personaggi che incontra, in un agosto che sarebbe meglio dimenticare invece di sforzarsi per raccontarlo.

La storia, ma è superfluo dirlo oggi in Italia, non c'è. A Nina non accade nulla e un mese che potrebbe essere di formazione e cambiamento, malgrado l'età non più tenera, finisce per essere solo un altro mese sprecato. Le lezioni di cinese, il canto, i dolci, il dog sitting sono solo esercizi per occupare il tempo in un'esistenza evidentemente vuota e senza reali esigenze. Se non hai particolari bisogni materiali, bollette da pagare, rata dell'auto, affitto, non si può che sentirsi in alto, fuori dalla bassa normalità, guardando solo quanto di più interessante il mondo possa offrire: se stessi.

Alla sua opera prima dopo diversi documentari, cortometraggi, video musicali, Elisa Fuksas (32 anni) mette in fila una serie di quadretti da androne di palazzo per bene, ricchi di geometrie come neanche un esame di architettura. Stanno lì, appesi accanto alla porta dell'ascensore, a riempire una parete troppo bianca per un condominio elegante che odora di anziano benestante.

Nina, i suoi amici, le sue avventure, la sua vita sono il nulla, vuoti e finti come le strade del quartiere, e il film su di lei è quanto di meno interessante si possa immaginare.
Finanziato dal Mibac e da Rai Cinema, sarà in sala dal prossimo giovedì 18 distribuito da Fandango.

16/04/2013, 10:30

Stefano Amadio