Fondazione Fare Cinema
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Note di regia del documentario "Insideout"


Note di regia del documentario
InsideOut, il risultato di un laboratorio audiovisivo che abbiamo tenuto presso lIstituto Statale dArte Roma 2 a Tiburtino Terzo nel 2004.

La scelta di fare questesperienza, per noi insolita, nata un po per caso e un po in continuit con il nostro precedente lavoro, I malestanti trentanni dopo.

Ne I malestanti si parlava di un tentativo di scuola alternativa portato avanti negli anni 70, che invece di imporre le nozioni dallalto, partiva dallesperienza diretta dei ragazzi, dalle loro vite. Lo avevamo girato negli stessi locali della scuola elementare dellepoca, oggi trasformata in una scuola superiore darte e in quei mesi abbiamo conosciuto alcuni professori e una preside, che si sono incuriositi al nostro lavoro e ci hanno proposto di sperimentare un laboratorio audiovisivo allinterno dellistituto, lasciandoci carta bianca.
Quale migliore occasione per verificare se quei metodi di insegnamento potevano funzionare anche oggi?
E poi nessuno di noi tre aveva mai pensato lontanamente di voler insegnare nella sua vita.
Quindi con lincoscienza degli sprovveduti ci siamo lanciati in questa avventura.

Non avendo niente da insegnare, se non luso di un mezzo di comunicazione a loro sconosciuto, abbiamo chiesto alle/ai ragazze/i di guidarci nel loro mondo, di raccontarci come passano le giornate fuori dalla scuola, di parlarci delle loro passioni e dei loro scazzi, ripetendoci ogni volta che dovevamo sempre partire dalla loro esperienza diretta.
Fin dallinizio abbiamo lasciato loro le videocamere; se le portavano a casa o nei loro luoghi di ritrovo, si intervistavano reciprocamente e poi insieme rivedevamo il materiale e ragionavamo su quali erano le strade interessanti da seguire. Abbiamo cercato di essere poco invasivi con il risultato che spesso la situazione ci sfuggiva di mano e gli incontri assomigliavano pi ad happening che ad una lezione scolastica. Questa totale perdita di autorit ci ha permesso per di stabilire con loro una relazione pi profonda e diretta, in cui man mano che si andava avanti ci si conosceva sempre di pi e le/i ragazze/i non avevano pi paura a raccontarsi.
Volevamo evitare la sindrome da esperto che sentenzia sui giovani e anche la sindrome da amici della defilippi , pensando che lautonarrazione fosse lunica via interessante per portare avanti il laboratorio.
Quello che vedrete il risultato di questo delirio collettivo durato 4 mesi, in cui si parlato poco di scuola ma dove abbiamo imparato molto.

Claudio Di Mambro, Luca Mandrile e Marco Venditti