!Xš‚‰

La bellezza di Tonino Guerra ai dialoghi di Trani


La bellezza di Tonino Guerra ai dialoghi di Trani
"Os-cia" è stato presentato in anteprima nazionale al Festival del Cinema Europeo ed ora approda ai Dialoghi di Trani ospite della rassegna cinematografica curata dal Circolo del Cinema Dino Risi con il patrocinio di Apulia Film Commission e del Sindacato Critici Cinematografici Italiani – Puglia (SNCCI). Appuntamento domenica 9 giugno alle 15 presso la Sala Re Manfredi del Castello Svevo.

A conversare con il regista Cosimo Damiano Damato sarà Antonella Gaeta, presidente dell’ Apulia Film Commission, interverranno anche i critici Lorenzo Procacci Leone e Vito Santoro.

"Os-cia" ("Osta") è un’espressione romagnola che "richiama quel vezzo di Guerra" – spiega il regista – "quando si meravigliava". Sarà la sua voce leggera come l’aria, sarà la sua inflessione romagnola, sarà la sua aura magica e stralunata, ma le parole del poeta e sceneggiatore scomparso un anno fa appaiono come tavole bibliche. La bellezza salverà il mondo scriveva Dostoevskij ed il grande poeta sembra aver fatto di questo la sua vera missione artistica. Un viaggio con Tonino Guerra in un dialogo prima intimo nella sua casa-museo e poi un incontro con il pubblico dove la strada si veste di poesia. E’ commovente il suo sguardo che si meravigliava ancora davanti alla poesia della vita , un ritratto struggente e delicato del poeta della bellezza. Un documento eccezionale: un grande incontro, l’abbraccio con il regista iraniano Abbas Kiarostami in un “indimenticabile tenzone” a suon di poesia fra versi in dialetto romagnolo e le poesie persiane di Rumi. Guerra racconta i suoi compagni d’avventure: da Fellini ad Antonioni passando per il suo vissuto poetico e di grande architetto della bellezza e della poesia. “La bellezza si regala” e Guerra ha ancora un sogno, un film da girare nel suo amato Salento delle pizziche dal titolo “Il ballo proibito” ed affida la sua ultima sceneggiatura al giovane regista pugliese, fra i due nasce una grande amicizia, due anni di incontri e telefonate per lavorare insieme a questo film che resterà nel cassetto. La fotografia sapiente è di Gianni Galantucci, le musiche sono firmate dal mandolinista Mimmo Epifani, oltre a Kiarostami c’è anche un cameo di Raffaele Nigro che legge la poesia di Guerra “Quattro giorni laggiù nel Salento”.

"Guerra" – racconta Damato - "appare come un albero di ulivo secolare, un albero gibboso che ha visto la devastazione della guerra e poi ha trovato la poesia nella vita. Ogni sua oliva è colorata ed ha il sapore della prima spremitura. La sua fantasia è elegiaca ma anche molto reale, ricorda molto Leonardo Da Vinci la sua creatività geniale, ma oltre la scienza ed il gusto c’è anche la poesia. E’ un vecchio saggio sapiente. Un omaggio ad un vero maestro, è stato un dono averlo conosciuto. L’amicizia con il Maestro" – racconta ancora Damato - "si alimentava delle nostre lunghe telefonate al mattino sempre alla ricerca della bellezza, di nuove storie da raccontare”. Tra queste, ne è rimasta una “cinque monache di clausure messe in subbuglio da un baule indirizzato ad una di loro, erede di Eleonora Duse, contenente tanti abiti di scena. Ora mi piacerebbe portare a termine questo progetto , questo nuovo viaggio nella poesia e nel cinema".

08/06/2013, 12:15