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ALESSANDRO GRANDE - "Vincere a Canberra, qualcosa di irripetibile"


Il cortometraggio "Margerita" si è aggiudicato il 18° "Canberra Short Film Festival" fra oltre 3000 lavori. Una tappa importante di un viaggio in giro per il mondo.


ALESSANDRO GRANDE -
Da Ischia a Montreal, da Budapest a Seul, passando per l'India e gli Stati Uniti.
E' difficile stare dietro al viaggio in giro per il mondo, intrapreso tre mesi fa dal cortometraggio "Margerita" di Alessandro Grande.
Prodotto da PI.Sa Film e Imago, il film breve ha già superato i 50 festival ottenendo importanti riconoscimenti su scala nazionale e internazionale.
L'autore ha raccontato a Cinemaitaliano.info i segreti del successo di un'opera che ha visto il ritorno sul grande schermo di Moni Ovadia.

Come avviene nel tuo cortometraggio precedente, "In my prison", che esplorava il tema delle carceri, anche per "Margerita" tratti un argomento complesso, l'integrazione delle comunità Rom, con dolcezza e poesia. Da dove nasce la vocazione verso il cinema del sociale?
Non so se si può chiamare vocazione o semplicemente voglia di portare lo spettatore verso una riflessione. A parer mio queste tematiche non possono essere ignorate e anche un lavoro breve può lasciare un segno o aprire delle parentesi importanti nell’animo di chi riesce a cogliere la sensibilità dell’autore. Alla base di tutto questo, c’è la speranza che lasciano, anche se in maniera diversa, sia “In my prison” che “Margerita”.

Cosa ti ha spinto a raccontare la storia del giovane Efrem, a suo modo un ribelle all'interno della sua comunità?
Durante le riprese di “In my prison”, ho conosciuto un attore rom. Da subito mi ha incuriosito la sua sottile ironia e il modo particolare di vivere. Così mi sono avvicinato a questa cultura e ho capito che bisognava raccontarla a tutti i costi. Sono stato sincero con lo spettatore, facendo vedere in pochi minuti sia gli aspetti negativi che positivi, di questa popolazione complessa quanto affascinante. Ringrazio la Pi.Sa. Film e l’Imago, che hanno sposato il progetto quanto me. Sono state tantissime le difficoltà che abbiamo avuto durante la realizzazione, ma siamo stati sempre determinati a superarle per portare sullo schermo "Margerita".

Per la prima volta hai lavorato con dei professionisti, Moni Ovadia e Francesca Valtorta. Hai sempre avuto loro in testa per quei ruoli o sono frutto di un accurato lavoro di casting?
Non ho fatto casting per i loro personaggi, Moni Ovadia infatti interpreta se stesso, ed è stato un grande onore e privilegio poterlo avere in squadra. Anche per il ruolo di Margherita ho avuto sempre le idee chiare, e ho scritto il personaggio pensando solo a Francesca.

Più che un cortometraggio, data la cura dei particolari e la qualità delle immagini e del montaggio, si potrebbe parlare di film breve. Chi sono i tuoi modelli cinematografici e chi ti incuriosisce maggiormente nell'attuale panorama cinematografico italiano?
Il cinema italiano ha grandi maestri che non hanno nulla da invidiare ai registi internazionali. Per questo apprezzo particolarmente i lavori di Daniele Vicari, Matteo Garrone e Daniele Luchetti, e reputo entusiasmante l’esordio alla regia di Daniele Ciprì, aspetto con ansia di vedere il suo prossimo film. Credo inoltre, che l’esempio da seguire siano due signori 80enni, che hanno insegnato cosa significhi essere uomini, ancor prima di essere registi. Sto parlando dei fratelli Taviani.

Già "In my prison" aveva fatto il giro del mondo, ma "Margerita", in distribuzione da soli quattro mesi, ha già raggiunto 54 selezioni nei festival e 16 premi. Quale è stata l'esperienza più importante fino ad ora, quel momento che ti porterai sempre nel cuore?
Vincere il 18° "Canberra Short Film Festival" in Australia, su oltre tre mila lavori in gara, è stata un momento irripetibile. Sapere che una tua storia riesce a comunicare anche dall’altra parte del mondo è un successo doppio, vuol dire che si riesce ad arrivare al cuore delle persone, abbattendo qualsiasi barriera linguistica, culturale e sociale. Sicuramente c’è anche l’esperienza di Ischia, dove "Margerita" è stato premiato come miglior cortometraggio all’11° "Ischia Film Festival". E non possono non citare il confronto indimenticabile con i ragazzi presenti in sala dopo la proiezione al 43° "Giffoni Film Festival".

Il sito ufficiale del corto è www.margerita.it,e la pagina facebook è www.facebook.com/margeritafilm.

04/10/2013, 16:51

Antonio Capellupo