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VIEW 2013 - Cronache della prima giornata


VIEW 2013 - Cronache della prima giornata
Gravity
Anche se tutte le sale del Centro Congressi Torino Incontra sono occupate dalle mille attività di View Conference, non c'è dubbio che sia la sala Cavour, la più grande (anche se non sempre abbastanza!), ad ospitare gli appuntamenti di maggior rilievo e interesse.

La prima giornata dell'edizione 2013 si è aperta con l'ospite forse più presitigioso, quel John Knoll che dopo aver inventato Photoshop è diventato uno dei più importanti e apprezzati supervisore degli effetti speciali di Hollywood (del suo intervento abbiamo scritto più approfonditamente qui).

L'approccio di View quest'anno vuole concentrarsi non solo sulla grafica digitale (che resta il focus principale), ma anche sulla narrazione, l'importanza delle storie a cui gli artisti digitali devono dare vita. In quest'ottica è stato a Torino per lo studio Mirada Andrew Merkin, che ha raccontato come la "creatura" voluta - tra gli altri - dal regista Guillermo Del Toro punti a trovare nuove strade e nuovi sviluppi per lo storytelling in campo transmediale.

Bruno Chauffard ha divertito tutti con la presentazione di come nascono i Minion di "Cattivissimo Me" (qui il suo intervento), mentre da Kobalt è stato annunciato il vincitore del primo View Social Award.

Dopo il ritorno (forse l'ultimo?) di Glenn Entis, pioniere della CGI oggi in pensione ma ancora in grado di regalare interessanti "lezioni da una carriera nei media digitali", è toccato a Max Solomon di Framestore chiudere la giornata cinematografica raccontando in anteprima mondiale gli straordinari effetti speciali realizzati per il film "Gravity" di Alfonso Cuaron.

Ma View è anche (molto) la casa dei videogiochi e delle software house: il primo giorno ha visto la presentazione di una rarità, una società italiana del settore, la Ovosonico presentata dal suo creatore Massimo Guarini; nel pomeriggio sono intervenuti altri due italiani (che lavorano per Milestone), Marco Mazzaglia e Pietro Guardini per specificare come anche quando si parla di game l'importante sono le storie, le emozioni che si danno agli utenti.

Transmediale e profondamente interessante l'intervento di Emanuela Zilio di Digital Distillery, che tra le altre cose si è soffermata sulla presentazione dell'avvincente (e quasi pronto) progetto dedicato al centenario della prima guerra mondiale, WW100 - dentro la Grande Guerra.

16/10/2013, 11:00

Carlo Griseri