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SMFF 2 - Intervista a Lorena Luciano regista di "Coal Rush"


Ospite al San marino Film festival, la regista italiana che vive a New York racconta i motivi che l'hanno spinta, insieme a Filippo Piscopo, a documentare la storia di questa comunità del West Virginia


SMFF 2 - Intervista a Lorena Luciano regista di
Lorena Luciano regista di "Coal rush"
Come siete venuti a conoscenza della vicenda che narrate nel vostro documentario?
"Eravamo già negli Usa da un po' e sono rimasta colpita dalla notizia di 13 minatori morti in una minera sotterranea. Lo stupore di sapere l'esistenza di un mondo così proprio negli Usa; siamo rimasti colpiti dalla povertà, dall'umanita delle persone e dalla bellezza del luogo e dalla desolazione anche umana dei Monti Appalachi . Poi abbiamo cercato una storia per poter raccontare questa situazione e questi luoghi. Abbiamo trovato questa "forgotten community" che si è resa disponibile, capendo che un documentario era un modo per essere meno dimenticata".

Gli Stati Uniti, ma ora anche la Cina sono emblemi di questo sviluppo "insotenibile", come si sentono coloro che lavorano nel settore?
"Chi ci lavora è fiero, il minatore non e un diavolo. Chi lavora nelle miniere è cresciuto in un luogo in cui tutti vivono di welfare state e dunque sono orgogliosi di guadagnarsi da vivere senza essere dimenticati dalla società. L'esclusione dei sindacati dai rapporti di lavoro ha creato le peggiori tragedie umane e ambientali".


Il caso legale chiuso, quello umano ancora no...
"Con l'accordo tra le parti, tutto il materiale del processo è andato distrutto e anche l'avvelenamento da parte delle miniere verrà come dimenticato. Unica testimonianza di quello che è successo è il documentario. Lo abbiamo portato in molti festival minori e mostrato a delle comunità "dimenticate" che ci hanno invitato e siamo lieti di essere stati un mezzo per ispirare queste comunità a combattere per i propri diritti. Vedere gli altri con i tuoi problemi e un primo passo per prendere coscienza".

Oggi vengono fuori in Italia le stesse situazioni. Cosa ne pensi?
"Tutto è stato possibile per permettere la reiterazione dei privilegi. Non si ha nessun senso civico e in Italia si è disposti a fare qualsiasi cosa per non perdere i privilegi. I meccanismi sono ancora feudali, visto da fuori".

22/11/2013, 00:01

Stefano Amadio