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A "Viaggio nel Bullismo" il Premio La Cayenne 2013


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La terza edizione del premio La Cayenne, che il Nuovo Cinema Aquila di Roma istituisce per favorire le produzioni indipendenti che trattano con particolare sensibilità urgenti tematiche sociali, sarà quest’anno incentrata sulla problematica quanto mai attuale del bullismo, con la premiazione del mediometraggio documentario presentato nel 2011 al Festival internazionale del Film di Roma "Viaggio nel bullismo" dell’attore-regista Roberto Citran. Alla proiezione seguirà dibattito con l’autore, al quale parteciperanno Ludovico Basilini, direttore dei servizi sociali della Regione Lazio, Massimo Peroni, presidente della Cooperativa Sociale Villa Maraini e Fabio Meloni, direttore del Nuovo Cinema Aquila.

Nel maggio 2010 veniva a mancare Roberto Presciutti: operatore della Fondazione Villa Maraini – organizzazione che si occupa di contattare, cogliere, curare e riabilitare senza alcuna preselezione o preconcetto le persone con problemi di droga. Roberto è stato tra l’altro il promotore e il coordinatore, all’interno della Fondazione Villa Maraini, del servizio CAD – Centro Arresti Domiciliari. Al suo infaticabile impegno sono ascrivibili anche delle iniziative riguardanti il problema HIV, creando una sinergia tra la Fondazione Villa Maraini e l’Ospedale L. Spallanzani di Roma. Negli ultimi anno Roberto è stato determinante per la crescita della Cooperativa Sociale Villa Maraini, offrendo la possibilità a diverse persone di reinserirsi nel mondo del lavoro; contemporaneamente, è stato fondatore della nuova Cooperativa Sociale La XIII, sempre per creare e mantenere opportunità di lavoro per quelle persone che altrimenti ne sarebbero escluse: tossicodipendenti in trattamento, ex tossicodipendenti, ex detenuti, detenuti in misure cautelari o alternative. Tra le sue ultime iniziative trova posto la riqualificazione e la gestione di una spiaggia libera, ribattezzata non a caso La Cayenne, sita ad Ostia Lido (Roma), spiaggia comunale che precedentemente era gestita da una Cooperativa dietro la quale si nascondeva una grossa organizzazione criminale. Roberto in tutto questo ha partecipato, rischiando anche in prima persona, a ripristinare una situazione di legalità da tempo negata al territorio. Nel 2009/2010 la Cayenne è stata la location della Giornata Mondiale per la Lotta alla Droga, organizzata dall’Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze.

Il Nuovo Cinema Aquila, spazio anch’esso sottratto alla grande criminalità e restituito alla cittadinanza, ha deciso dal 2010 di intitolare un premio alla memoria di Roberto Presciutti e alla sua spiaggia, per ricordare la sua importante figura e il suo costante impegno verso gli altri. All'interno dell'evento quest'anno si collocherà anche la presentazione dei risultati raggiunti dalle Cooperative Sociali Villa Maraini e La XIII nell'ambito della realizzazione del Progetto Reli "Cooperiamo Insieme: nuovi percorsi integrati", finalizzato al reinserimento socio lavorativo di ex tossicodipendenti. Il progetto è promosso e finanziato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e coordinato dalla Regione Sardegna.

La possibilità di affrontare un tema rivolto al futuro e al consolidarsi del valore etico e morale delle nuove generazioni - nonché vera cartina di tornasole delle falle di carattere educativo e sociale del nostro paese - quale è il bullismo, è doppio vista la competenza e la lucidità dell’autore che ha realizzato il vincitore del III Premio La Cayenne "Viaggio nel bullismo", l’attore-regista Roberto Citran, vincitore nel 1994 della Coppa Volpi alla Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia per Il toro di Carlo Mazzacurati e successivamente interprete di pellicole acclamate quali Vesna va veloce, Le acrobate, Paz!, Lezioni di volo, Io sono lì. Le sue dichiarazioni che illustrano in modo assai preciso la genesi del progetto rappresentano la sintesi ideale per esporre le motivazioni che ci hanno portato a premiare quest’anno questo mediometraggio, il quale stiamo già da qualche mese proponendo con buoni risultati ai nostri Istituti Scolastici di riferimento, a prova di quanto sia divenuta vitale negli anni la programmazione mattutina e il rapporto con gli insegnanti per il Nuovo Cinema Aquila, grazie anche all’impegno non comune profuso dalla nostra responsabile Antonella Pochesci.

E ora voce a Roberto Citran: "L’idea del Documentario è nata da un forte bisogno di indagare quella che è considerata una piaga sociale dei nostri giorni: Il bullismo, un fenomeno spesso sottovalutato e trattato superficialmente. In questi quasi due anni di interviste e incontri ci siamo resi conto che pochi adulti sono sensibili al fatto che l’abuso sia fisico che psicologico di un bambino ai danni di un altro bambino, rappresenti una seria minaccia alla salute mentale di quello che domani sarà un adulto. D’altronde etichettare come “bullo” o “vittima” di atti di bullismo un bambino, può essere pericoloso o quantomeno dannoso, perché rischia di rendere immutabile una situazione e quindi precludere ogni tipo di intervento. Tanto chi ha compiuto quanto chi ha subito atti di bullismo è esposto alla limitazione della realizzazione delle proprie potenzialità. E’ impossibile negare, insomma, la profonda distruttività che il bullismo porta con sé. La storia prende spunto da un dialogo tra padre e figlio partendo da un libro di Educazione Civica dove vengono riportate alcune regole per combattere il bullismo. Quello che si evince già dalle prime immagini è il disagio di un adulto che se da una parte cerca di proteggere e rinforzare il proprio figlio di fronte a possibili atti di violenza, dall’altra esprime una chiara difficoltà di comprendere che cos’è il fenomeno del bullismo. Inizia così un vero e proprio viaggio che porta il protagonista a incontrare operatori, assistenti sociali, insegnanti delle scuole medie inferiori e superiori, genitori, ragazzi che hanno subito o compiuto atti di bullismo. Cercando sempre di evitare ogni enfasi, per non incappare nella mera spettacolarizzazione o nel raccontare il fenomeno sotto un punto di vista unicamente giornalistico riducendolo a un fatto di cronaca. L’indagine si svolge principalmente nella regione del Veneto, ma è indubbio che ogni singola storia poteva verificarsi ovunque. Ed è in una cittadina in provincia di Venezia che il viaggio si conclude. In una scuola, in particolare, la forza e la caparbietà di alcuni insegnanti e genitori hanno sconfitto la delinquenza che imperava in quell’area (stiamo parlando di una zona dove fino a pochi anni fa aveva il suo comitato centrale la banda di Felice Maniero), creando un’orchestra formata dagli studenti dell’intero comprensivo, dimostrando come l’arte, in questo caso la musica, possa risvegliare le emozioni e diventare un momento di aggregazione, riempiendo quel vuoto che spesso porta i ragazzi a cercare soluzioni facili e spesso dannose per sé e per gli altri. Un viaggio che ci ha fatto capire che il bullismo è una vera e propria “malattia sociale” che dobbiamo e possiamo curare".

23/11/2013, 09:17