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Nuovo IMAIE: Caos liberalizzazione, lesi i diritti degli artisti


Nuovo IMAIE: Caos liberalizzazione, lesi i diritti degli artisti
"Il settore è paralizzato. Oggi siamo riusciti a difenderci, ma cosa accadrà in futuro?". A chiederlo è Andrea Miccichè, il Presidente di Nuovo IMAIE, l'istituto che attualmente rappresenta in Italia oltre 360 mila artisti di tutto il mondo, cantanti, musicisti, attori e doppiatori, sia primari che comprimari.

Una richiesta di aiuto, quella di Miccichè, inviata al Governo e al Parlamento con una lettera aperta pubblicata oggi su Il Corriere della Sera, con la quale si chiedono azioni immediate per sbloccare la situazione di stallo del settore.

"La liberalizzazione del settore, priva di regole certe, si è rivelata un fallimento", spiega il Presidente, "impedisce il corretto funzionamento del mercato e mette a rischio un settore così importante per la rinascita del Paese".

In particolare, il riferimento va al settore discografico. Puntualizza Miccichè: "si è lasciato in mano ai produttori discografici il potere di incassare anche i compensi che spettano agli artisti, con loro evidente discapito".

Per questo motivo, scrive nella lettera aperta, "Il Nuovo IMAIE è stato costretto a rivolgersi alla magistratura che, sia pur in via cautelare e provvisoria, ha bloccato le somme, di spettanza degli artisti, giacenti presso la principale associazione di categoria dei produttori discografici, per evitare che possano essere erogate a soggetti diversi da quelli scelti dagli artisti aventi diritto".

"Il caos che temevamo si è verificato", conclude il Presidente del Nuovo IMAIE. "Chiediamo ora un intervento immediato al Governo e al Parlamento perché ogni giorno in più è un danno ulteriore inferto all’intera categoria degli artisti".

25/11/2013, 17:31