"What is Left?" allo Stensen di Firenze


Negli ultimi 12 mesi la rimonta inaspettata di Berlusconi e l’entrata in scena di Beppe Grillo hanno sparigliato le carte della politica italiana. L'identità della Sinistra si è persa tra incontri, manifestazioni e situazioni paradossali. Dove sono andate a finire le tematiche che l’hanno resa forte nel passato? Quali dovrebbero essere i temi di “sinistra” oggi, e perché si sono persi?

A queste domande tenta di rispondere "What is Left?", il nuovo, spiazzante documentario sull’Italia che (non) cambia; un viaggio alla ricerca di cos’è e cosa è rimasto della sinistra, di come viene percepita ai giorni nostri.

Realizzato dagli stessi autori di "Improvvisamente l’inverno scorso" e "Italy: Love It or Leave It", Gustav Hofer e Luca Ragazzi, verrà proiettato lunedì 2 dicembre alle ore 21 all’Auditorium Stensen di Firenze alla presenza dei registi e in collaborazione con Arci Firenze, Ucca, Novaradio, Glue Firenze e Stefano Stefani. Il film verrà poi replicato a dicembre nei circoli Arci.

Il film è un viaggio nel nostro Paese alla ricerca di cosa significhi essere di sinistra e cosa è rimasto di questa categoria ideologica. E’ un’escursione dentro l'ultimo, surreale anno della politica italiana, riletto e documentato con ironia tra le piazze, gli elettori e qualche giovane protagonista della scena politica. Racconta il risultato delle elezioni politiche del febbraio 2013, che per i due registi è stato un vero e proprio choc culturale. Entrambi davano infatti per scontata una vittoria schiacciante del centrosinistra e la definitiva uscita di scena di Berlusconi. D'altro canto il dibattito politico, che si è concentrato e continua ancora, perlopiù nella battaglia contro Berlusconi è diventato per molto tempo l’unico programma dell’opposizione, senza offrire alternative credibili. Un film sicuramente ironico, non ideologico, che vuol fare i conti con gli errori che la sinistra ha commesso nella sua storia (anche recente) e dare nuove speranze.

Il viaggio è guidato proprio dai due registi, uno ancorato alla vecchia sinistra, legato indissolubilmente alle ideologie, di quelli che ancora si commuovono se sentono un peruviano suonare gli Inti Illimani in metropolitana; l’altro più progressista e pragmatico, colui che incarna al meglio i valori della nuova sinistra.

30/11/2013, 14:28