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Note di regia del cortometraggio "Addivanati"


Note di regia del cortometraggio
Un calcio nel culo, uno schiaffo rianimatore, una speranza per un futuro nonostante lo stato delle cose: questo è il corto "Addivanati", tratto da un geniale
testo ironico poetico di Giuseppe Boy. Proprio dopo aver ascoltato anni fa da Giuseppe questo testo e rivivendo una condizione simile al protagonista del
suo racconto, ho letto un grido d’allarme, un’immagine cruda e reale riflessa nello specchio di un popolo assopito e reso inerme. Il corto si intreccia con le parole in lettura e le parole scritte, sparse in una stanza dai toni Kafkiani e in precario equilibrio tra il vero e il non vero. Pochi oggetti concreti e tanti altri disegnati, per suscitare una domanda: cos’è vero e cosa non lo è? Unico dato oggettivo, i filmati
trasmessi dal televisore, dove esempi di lotte e leader pacifisti hanno fatto la storia dell’umanità e oggi più che mai sono un valido riferimento. Non è retorica, ma una iniezione di sana memoria storica e politica.
Viviamo sicuramente in un mondo difficile e questo ci obbliga ancor di più a riconoscere il sogno e a combattere perché si concretizzi, perché ci porti a vivere un mondo migliore; questa l’urgenza e questo il piccolo contributo di "Addivanati".

Licio Esposito