Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Annunciati i vincitori di "Reporter in campo Awards 2013"


Annunciati i vincitori di
Si è da poco concluso il contest “Reporter in campo Awards 2013”, il primo concorso che Repubblica ha dedicato a tutti i videoreporter nell'ambito del documentario, insieme a Userfarm, principale player europeo di videocrowdsourcing.
Sono stati ricevuti più di 100 video, oltre 50 le tematiche affrontate che spaziano dalle conseguenze derivanti dalla crisi economica all'integrazione multirazziale nel nostro Paese, dalla scelta dell'università alla decisione di intraprendere il cammino sacerdotale, dalle testimonianze del terremoto che lo scorso anno colpì Finale Emilia al difficile rapporto madre-figlia nella fase adolescenziale, dai liutai di Palermo agli artisti circensi.

Il Premio Repubblica Tv è andato a Stefano Marras per Esta Es Mi Comida. Street Food Stories from South America.
Il video documentario è stato realizzato nel quadro del progetto di ricerca “Cibi di strada in movimento nel mondo e nella storia” dell’Università di Milano-Bicocca, in partenariato con Expo 2015.

"È' molto interessante come esperimento narrativo - afferma il regista Daniele Vicari che ha assegnato il Premio Userfarm a Fabrizio Riggio per Destiny - La scelta molto azzardata di una voice over che racconta un viaggio tanto drammatico di esseri umani, ammassati, abbandonati, massacrati, venduti, e quasi in contrappunto immagini di luoghi e oggetti che escludono invece i corpi, rende il racconto evocativo e potente".

Dopo aver attraversato il Sahara e superato incolume le violenze dei libici, per Destiny, un ragazzo in fuga dalla Nigeria, l’unica salvezza è salire a bordo di un barcone in partenza per Lampedusa. Eppure una volta in viaggio racconta di aver perduto ogni speranza e di aver considerato il suicidio come una morte migliore di quella per mare.
“Destiny” nasce dall'esigenza di ascoltare e ancor prima di raccontare l’esperienza di uno dei sopravvissuti agli sbarchi che si compiono al largo delle nostre coste.

Cie' Business rivela un aspetto della migrazione nuovo e inquietante, un aspetto che pensavamo relegato alla riva opposta del Mediterraneo: trarre profitto dal fenomeno migratorio. Il servizio è ben strutturato e ampio abbastanza da suscitare domande e desiderio di approfondimento. Un giornalismo necessario.

Questo quanto asserito dal regista Angelo Loy che ha assegnato il Premio Babel a Malitalia per Cie' Businnes. "Il progetto nasce sulla strada di ritorno per Roma da L'Aquila dove, il gruppo di persone che hanno dato vita a Malitalia, si era recato per capire gli sprechi della ricostruzione giustificati dalla solita emergenza. Da lì l'urgenza di raccontare un’ altra emergenza italiana: i Centri di identificazione ed espulsione. Come avvengono i finanziamenti, a quanto ammontano le cifre, quali sono le modalità di gestione, come vengono gestiti nel nostro Paese e come si ha intenzione di riformare il sistema. Domande alle quali Ciè Business prova a rispondere".

Malitalia è un gruppo che racconta il nostro Paese, denunciando il crimine e il malaffare ma evidenziando al contempo anche le storie di tutte quelle persone che contribuiscono a renderlo migliore. Tutto nasce da un libro e da un reportage sulle mafie: storie di Sicilia, Calabria, Campania, la mafia delle coppole e quella imprenditrice. Un'esperienza di scrittura e di giornalismo fatta legandosi i lacci delle scarpe ed andando a "vedere" ciò che succede. Un gruppo dove si uniscono le esperienze di chi è nato nel ‘50 e di chi è nato dopo il ’90.

Per rivedere i vieo-doc vincitori http://reporter.repubblica.it/

17/12/2013, 11:39