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DOCUMENTARIO IN TOSCANA 2013 - Un anno da ricordare


Cioni, Donfrancesco, Ferrone, Lucibello, Bicocchi, Bondi, Braschi, Cassigoli, Rossi, Sisi, Cei, Jacopino, Bencini, Gagliardo, Lunardi, Ricciardelli, Lezza...


DOCUMENTARIO IN TOSCANA 2013 - Un anno da ricordare
E' stato un 2013 importante per i documentaristi ed il documentario toscano. Un anno da ricordare per il numero e la qualità delle produzioni che hanno partecipato e conquistato riconoscimenti nei principali festival cinematografici.

"Per Ulisse" di Giovanni Cioni, presentato in anteprima al festival Visions du Réel di Nyon, ha vinto il premio come miglior documentario internazionale ed il premio distribuzione "Cinemaitaliano.info - CG Home Video" al Festival dei Popoli e la menzione speciale "Vittorio Arrigoni - Juliano Mer-Khamis" al Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, oltre ad essere stato presentato all'Etats Généraux du Film Documentaire di Lussas in Francia ed in Nuova Caledonia all'Ânûû-rû âboro Festival International du Cinéma des Peuples. L'opera di Cioni è una rivisitazione dell'epopea di Ulisse in chiave moderna, tramite le storie dei frequentatori del centro di socializzazione del Ponterosso a Firenze: ex-tossicodipendenti, persone uscite dal carcere, senza domicilio, persone con percorsi psichiatrici difficili.

"C'è un grande interesse per il documentario, c'è il pubblico, ma non ci sono i mezzi per produrre" - osserva Giovanni Cioni - "Per uno come me o per pochi altri che riescono a trovare fondi altrove vi è la possibilità di realizzare la propria opera, ma è molto difficile per un regista esordiente, quasi impossibile. Già all'epoca in cui esisteva il fondo cinema si cercò con l'associazione di porre l'attenzione sulla scrittura e lo sviluppo di progetti. Dicendo che era indispensabile se si diceva di credere nel cinema documentario in Toscana. Niente. Ora non so più. Spero solo che il riconoscimento che il mio film ha ottenuto possa fare riflettere su questo. Che è importante per una regione poter vedere che un film a cui ha contribuito ottenga questo risultato e che dunque occorre sostenere i progetti, la loro scrittura, il loro sviluppo. Senza il sostegno allo sviluppo (che io ho ottenuto in Francia) non avrei mai potuto lavorare a questo film. Prendere del tempo, scrivere, sviluppare il progetto. E non fare la fame. Così come è importante che un festival internazionale, sostenuto dalla regione, veda un film girato nella stesa città ottenere il riconoscimento della sua giuria internazionale. Si parla spesso di circolo virtuoso, io personalmente non sono virtuoso, ma che questo circolo virtuoso inneschi una riflessione in regione, nei comuni, nelle fondazioni varie, è il mio auspicio".

E' stato presentato in anteprima al Festival Internazionale del Film di Roma, dove ha vinto il premio "Maurizio Poggiali" come migliore documentario, "The Stone River" di Giovanni Donfrancesco, un viaggio metafisico nel presente della provincia americana, tramite la storia di una comunità, partita da Carrara e da altre parti d'Europa tra ‘800 e ‘900 per raggiungere il Vermont, sede delle più grandi cave di marmo e di granito del mondo.

Sempre alla kermesse romana nel concorso cinema XXI ha avuto la sua anteprima ufficiale "Nato Prematuro" di Enzo Cei, sul percorso assistenziale cui sono sottoposti i bambini nel moderno reparto di Neonatologia del Santa Chiara di Pisa.

C'è molta Toscana anche in "Il Treno va a Mosca" di Federico Ferrone e Michele Manzolini, unico documentario presentato nel concorso internazionale del Torino Film Festival 2013. Oltre all'autore ad uno degli autori, Federico Ferrone, è toscano anche uno dei produttori, Claudio Giapponesi, originario di San Gimignano. Un film di montaggio con materiali d'archivio che evoca il ricordo del viaggio in Unione Sovietica nel 1957 del barbiere comunista Sauro Ravaglia.

"Ho presentato in concorso e in anteprima assoluta al Torino Film Festival 2013 "Il treno va a Mosca", co-diretto con Michele Manzolini. Il film era l'unico lavoro di "non-fiction" di tutta la selezione e sarà distribuito in primavera al cinema da Cinecittà-Luce. Le proiezioni torinesi erano piene e il film ha ricevuto molta attenzione ed elogi dalla stampa nazionale il che, dopo tre anni e mezzo di lavoro, non può che rendermi felice. Inoltre, sempre nel 2013, il film a cui ho lavorato come co-produttore, "Anita" di Luca Magi, è stato presentato in vari festival italiani e ha avuto la sua prima internazionale a Doclisboa, dove è stato presentato nel concorso lungometraggi internazionali" - ha descritto il suo anno Federico Ferrone.

Direttamente da festival del documentario di Lipsia, dove è stato presentato nella sezione panorama, arriva "La Deutsche Vita" di Alessandro Cassigoli e Tania Masi.

"La Deutsche Vita e' una commedia che gioca con i clichè, con lo scontro fra due culture agli antipodi, quella italiana e tedesca, e che parla di immigrazione con il sorriso" - ha dichiarato Alessandro Cassigoli - "Il film è girato come una sorta di diario personale nell'arco di 3 inverni, insieme a Tania Masi, giornalista di Firenze che vive a Berlino da molto tempo. La "commedia" nei documentari non è cosi' popolare e devo dire che essendo la prima volta che mi cimentavo con questo genere non è neanche semplice da realizzare".
"Il film ha avuto la sua premiere a fine Ottobre al Dok Leipzig uno dei più importanti festival di documentari in Europa. Eravamo nella sezione "panorama" quindi fuori concorso e circondati da molti bei film più "seri" del nostro" - ha continuato Cassigoli. "Eppure dopo un solo giorno di vendita biglietti siamo stati il primo film del festival ad avere entrambe le proiezioni "sold out"! Alla fine del festival, proprio per il successo avuto, siamo stati "omaggiati" di una terza proiezione speciale insieme ai vincitori. Da qui e' partito l'interesse per "La Deutsche Vita" da parte di molti altri festival, di alcune televisioni e per Marzo dovremmo uscire nei cinema di Berlino e se va bene in tutta la Germania. Questo grande al buon lavoro dei nostri distributori tedeschi "Rise&Shine". Purtroppo ci dispiace che in Italia per il momento non ci sia alcun interesse per il film ne da parte di festival ne di televisioni. Credo che oltre ad un discorso legittimo di scelte ci sia anche un contrasto fra quello che si pensa e si dice nei vari media a proposito di Berlino, un paradiso terreste, dove tutto funziona e tutto va bene, e la realtà che il film descrive, molto più normale e meno sensazionalistica".

"Centoquaranta - La Strage Dimenticata" di Manfredi Lucibello, sulla tragica vicenda della Moby Prince dell'10 aprile 1991, ed "Educazione Affettiva" di Federico Bondi e Clemente Bicocchi sono stati proiettati in anteprima al Festival dei Popoli di Firenze.

"Centoquaranta - La Strage Dimenticata è il mio primo film documentario" - ha dichiarato Manfredi Lucibello - "Il film sarà proietatto in alcune sale a fine gennaio, cosa che difficilmente qualche anno fa, sarebbe accaduta. Oggi c'è un particolare interesse nel cinema documentario, ma non sono stupito, credo che nel momento di crisi che stiamo vivendo, ci sia l'esigenza di realtà e di verità. Il cinema non è l'unica risposta, ma sicuramente può aiutare a formare le coscienze". 

Cecilia Mangini racconta ragioni e segreti del film del marito Lino Del Fra, "La torta in cielo" nel documentario "Intervista con Cecilia Mangini" di Matilde Gagliardo, presentato in anteprima al Festival Internazionale di Cinema e Donne.

"Non è sempre facile per una documentarista che prevalentemente si autoproduce come me, trovare dei canali per mostrare i propri lavori" - dice Matilde Gagliardo - "Nonostante ciò nel 2013 ho avuto l’opportunità di ottenere ulteriori riconoscimenti per alcune opere più o meno recenti: L’infanzia di Orlandino. Antonio Pasqualino e l’Opera dei Pupi, realizzato con Francesco Milo, alcuni tra i miei video Ritratti, Intervista con Cecilia Mangini. La Violenza Invisibile, documentario a cui sto lavorando insieme a Silvia Lelli, è ancora in cerca di un produttore. Tema del film è la violenza psicologica sulle donne: violenza di cui si è poco consapevoli, che non lascia tracce evidenti, che tende ad essere negata dalle vittime stesse e dalla società, dannosa quanto quella fisica, che sempre l’accompagna, e che può prevenirla quando se ne riconoscano i segnali in tempo".

La vita e le opere di Dacia Maraini sono state raccontate in "Io Sono Nata Viaggiando" di Irish Braschi, uscito nelle sale The Space Cinema Extra e trasmesso da DIVA Universal, il Canale di NBCUniversal della piattaforma Sky ed in programmazione nel 2014 su Rai Cinema. Ad accompagnare il "romanzo per immagini" della scrittrice le musiche di Teho Teardo.

"La Memoria degli Ultimi" di Samuele Rossi è una storia on the road per l'Italia alla ricerca degli ultimi sopravvissuti della Resistenza e dei loro luoghi. Prodotto da Echivisivi in collaborazione con Emblema Productions, il documentario ha preso parte all'IDFA di Amsterdam (Olanda) nella sezione Docs for Sale.

E' del regista pratese Riccardo Jacopino il documentario "Noi, Zagor", dedicato al mitico personaggio dei fumetti della Sergio Bonelli editore, uscito nelle sale italiane il 22 ottobre 2013 come film-evento. Nell'opera è presente un'intervista esclusiva a Gallieno Ferri, l'ideatore grafico dello "spirito della scure".

Un viaggio umano e poetico all'interno della comunità dei pescatori della laguna di Orbetello, per scoprire, attraverso le storie dei protagonisti, un nuovo modo di pescare centrato sulla sostenibilità e sui sistemi tradizionali, è al centro del documentario "I Cavalieri della Laguna" di Walter Bencini, che nel 2014 sarà presentato alla Berlinale.

E' invece una produzione totalmente "undergroud" quella realizzata da Marco Sisi con "Livorno Superstar - Il Cinema nella Mia Città", un'opera presentata in anteprima nel maggio 2013 nella città labronica, che presenta immagini e scene raccolte da tutti i film girati a Livorno tra il 1925 e il 2011. Nella stessa città è stato girato anche “Caraibi” di Francesca RicciMichele Lezza ed Alessio Traversi, su un lungo laboratorio tenutosi all’interno della Casa delle Donne, struttura di Emergenza Abitativa del Comune di Livorno. 

Tra il documentario e la videoarte le opere realizzate da Marcantonio Lunardi ("Kosky", "NO - The Victims' Cry", "The Choir" e "Voli d'Arte") e da Duccio Ricciardelli ("Fluido Ottico" e "Lo Sguardo di Giotto").

"Il 2013 è stato un ottimo anno." - ha dichiarato Marcantonio Lunardi - "Il mio lavoro si è sviluppato su due piani specifici: il cinema del reale legato a temi dell’arte contemporanea in copartecipazione economica con fondazioni bancarie della regione e la videoarte con numerose partecipazioni a festival internazionali come quello di Bilbao e Shanghai sul cinema sperimentale o nelle gallerie e musei nel Nord America e in Asia. In Italia si risente molto della crisi economica e quindi diventa sempre più difficile fare cultura ma abbiamo grandi risorse e maestranze che ci permettono ancora di essere competitivi su un mercato di nicchia come quello del cinema del reale e dello sperimentale".

"Nel 2013 ho alternato la mia produzione di documentari più classici, intervista, drammaturgia, struttura, ad una sperimentazione sul frammento e sulla dilatazione di miei lavori documentari precedenti" - ha commentato Duccio Ricciardelli - "In Fluido Ottico ho rimontato degli elementi di paesaggio, inserendo nuove immagini realizzate per un opera di installazione visiva sonora realizzata in Trentino. Più recentemente ne Lo Sguardo di Giotto, ho analizzato l'opera del maestro toscano, mettendola a confronto con i primi documentari d'arte di Luciano Emmer". "Penso che il documentario possa essere considerato in assoluto il linguaggio audiovisivo del futuro" - ha concluso Ricciardelli - "Finora abbiamo visto la realtà attraverso il filtro dell'Autostrada della tv e del cinema industriale, oggi dobbiamo riscoprire la lentezza e il piacere antico dello sterrato. Quello è per me fare documentari, tirarsi fuori dal caos dei media e della comunicazione per trovare una propria visione intima e personale del mondo". 

Infine, il commento di Livia Giunti, presidente dei Documentaristi Anonimi - Associazione Documentaristi Toscani: "Il cinema documentario in Toscana sta vivendo un momento di grosso fermento. Nel 2013 ci sono state lodevoli iniziative formative e distributive cui abbiamo collaborato e che abbiamo promosso con l'Associazione dei Documentaristi Toscani di cui sono presidente. Sarebbe auspicabile, visti anche i recenti riconoscimenti avuti da autori toscani al Festival dei Popoli e al Festival del cinema di Roma, che anche nell'ambito della produzione di film documentari la Regione Toscana ritornasse a essere di sostegno come lo era nel 2011, quando ancora era possibile ricevere un aiuto economico attraverso il Fondo Cinema".

24/12/2013, 08:40

Simone Pinchiorri