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Note di regia de "I Segreti di Borgo Larici"


Note di regia de
Quando lessi la bibbia di presentazione della serie la storia mi colpì immediatamente: i personaggi, l'ambientazione, il periodo, gli intrecci familiari, il mistery...
Mi riportò a quelle sensazioni a quei ricordi di quando ero bambino, di quando gli sceneggiati in bianco e nero proponevano grandi romanzi, classici ed epopee... si andava a letto tardi tra i brontolii dei genitori preoccupati del rendimento a scuola e la faticosa sveglia mattutina.
La nostra televisione ha sempre avuto una grande tradizione in questo senso e quindi trovarmi a leggere una storia di questo genere mi ha fatto ritrovare un entusiasmo quasi infantile per affrontare quella che si delineava come una sfida.
I tempi e il budget ridotto non erano certo i migliori alleati per pensare di portare a casa un prodotto di qualità: nessuna "star" televisiva, due settimane per girare puntate da 80 minuti in costume, ambientazione del 1922 e quindi costumi trucco e capelli, una montagna di personaggi da presentare e da seguire, il tutto con un ritmo ed una tensione da tenere tutt'altro che facile!
Quindi rimboccarsi le maniche...
Un sacco di provini (oltre duecento)... call back in costume con tanto di trucco e parrucco... una serie infinita di riunioni, una serie infinita di aggiustamenti sulle sceneggiature... ultime sceneggiature arrivate in data 6 maggio 2013, lo stesso giorno dell'inizio delle riprese a Torino nel Canavese!
Armi in possesso? Una storia forte, un direttore della fiction entusiasta circondato da uno staff altrettanto entusiasta, un produttore di quelli che non si vedono più, anche lui con una gran voglia di raccogliere la sfida, un cast di bravissimi attori, una troupe straordinaria e il desiderio di fare bene, benissimo, come la nostra tradizione ci impone...
Pronti per il blitz come una squadra speciale incaricata di liberare gli ostaggi: solo che qui il blitz sarebbe durato quattordici settimane e gli ostaggi da liberare sarebbero stati la creatività, la qualità e il risultato ad ogni costo...
E' stata durissima ma devo dire che il risultato mi rende orgoglioso: erano tanti anni che non mi sentivo così soddisfatto di qualcosa.
Il clima che si è instaurato fin da subito è stato straordinario: abbiamo "vissuto" con tutto il cast e Lello Monteverde un'esperienza incredibile... mangiare tutti insieme sempre... fare le prove la notte... gli attori che si aiutavano tra loro quotidianamente lavorando senza sosta sui personaggi e sulle scene da affrontare insieme il giorno dopo... un clima da gita in pullman durante le scuole medie! Tante ore di lavoro incessante bagnate da una pioggia che non ci ha quasi mai abbandonato, dal freddo ma anche dall'entusiasmo dei reparti, dalla fotografia alle squadre, dai costumi alla scenografia, al trucco e parrucco alla produzione al mio aiuto regista fedele compagno di tante avventure in giro per il mondo... da tutti nessuno escluso.
Il risultato? Posso dire di esserne davvero felice!
La prima sensazione avuta alla lettura della bibbia si è trasformata in realtà: se potesse essere in bianco e nero, "I Segreti di Borgo Larici" potrebbe essere tranquillamente uno sceneggiato italiano di tradizione, di quelli di una volta, costellati da una grande qualità, bravissimi attori, credibile nella storia e nei personaggi, privo di furberie e di soluzioni "facili" o ad effetto, soprattutto lontano dall'idea del fotoromanzone.
Ultimo ma fondamentale l'apporto di un musicista straordinario, Stefano Caprioli, che ha saputo cogliere l'essenza del racconto, "vestendo" e accompagnando il tutto in maniera elegante e creativa, nella migliore tradizione dei grandi maestri che sono stati la colonna sonora di un grande cinema italiano.
La cosa mi rende orgoglioso, dimostra che questo Paese quando resta fedele alle sue tradizioni, alle sue esperienze, quando fa tesoro di quanto è stato fatto nel nostro glorioso passato, può ancora dire la sua e rispondere ai grandi mezzi schierati in campo dagli anglosassoni con quelli che Almodovar definì ad una conferenza stampa durante il Festival di Cannes i nostri effetti speciali: i sentimenti.
In un momento affastellato di "Format", "Remake", "Prequel", "Sequel", di prodotti acquisiti da altri Paesi e rifatti e adattati al nostro pubblico, lasciatemi dire con soddisfazione che proporre un prodotto tutto italiano, pensato e realizzato da noi con l'entusiasmo che ha caratterizzato questa produzione, è stata ed è una grande gioia.
Buona visione a tutti.

Alessandro Capone