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TUTTA COLPA DI FREUD - Amore e psicoterapia


Marco Giallini, padre psicoterapeuta e psicanalista, racconta il suo personaggio e i suoi rapporti con la psicologia. Genovese e il cast. Da giovedì al cinema


TUTTA COLPA DI FREUD - Amore e psicoterapia
Laura Adriani e Marco Giallini in "Tutta colpa di Freud" di Paolo Genovese
Arriva nelle sale il prossimo 23 gennaio la nuova commedia di Paolo Genovese, Tutta colpa di Freud, con Marco Giallini, Claudia Gerini, Vittoria Puccini, Anna Foglietta, Vinicio Marchioni, Alessandro Gassmann e Laura Adriani.

In merito al suo personaggio, uno psicoterapeuta di coppia, Giallini ha detto: “Ho tentato di caratterizzarlo un po', ad esempio correndo in modo goffo, e mi è piaciuto molto. Ho apprezzato il mio ruolo, quello di una persona pacata, che in tutto l'arco della vicenda ha solo due esplosioni. Mi piacerebbe averlo come amico... Mi sono documentato su come funziona il lavoro di uno psicanalista, ma non vado in analisi. Non ho tempo. Mi sarebbe piaciuto andare con la Gerini... I figli sono i figli, ma capite da soli... la carne è debole (ride)”.
Il rapporto con la psicoanalisi e l'idea di ritrovarsi a vivere una situazione in cui una figlia è omosessuale, un'altra si innamora di un non udente e la più piccola perde la testa per un cinquantenne: “Se avessi avuto realmente figlie di questo tipo le avrei legate (ride). Fortunatamente ho due maschi, ma per capire certe situazioni avrei dovuto farli a vent'anni. Il mio rapporto con la psicanalisi, nella vita reale, è nullo ma dovrei cercare una psicologa carina (ride). Non sono mai stato in psicanalisi perché sono molto timido e non saprei che dire in quei momenti.. Anche perché ne ho combinate tante”.

Paolo Genovese, in merito al lavoro sui personaggi, ha spiegato: “Il lavoro sui personaggi è stato difficile sin dall'inizio, essendo protagonisti di tre storie intrecciate. È complicato scrivere qualcosa di originale. Tutti i personaggi hanno delle caratteristiche ma parte dell'originalità sta anche nel come gestire e creare il finale e in questo caso, essendo aperto, ha comunque una sua particolarità. Mi è piaciuto raccontare il diverso rispetto a un genitore. Dall'esterno certe situazioni sono semplici da accettare, ma quando ti capitano personalmente diventa ostico affrontarle. Sono stato fortunato a lavorare con un cast così elevato. Ero convinto che Marco e Alessandro potessero essere una coppia divertente ed ero curioso nel vederli recitare insieme per la prima volta. Anche con Vittoria, Claudia e Anna mi sono sentito molto lusingato. Il casting con Laura è stato complesso perché era necessario trovare un'attrice che incarnasse ingenuità e maturità allo stesso tempo. Con Vinicio non ho fatto provini perché non dice una parola e il suo personaggio l'abbiamo dovuto inventare per bene”.

21/01/2014, 10:00

Margherita Pucello