Fondazione Fare Cinema
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Note di regia del documentario "Varvilla"


Note di regia del documentario
Le vite lavorative degli abitanti di Succiso raccontano storie diverse ma con un unico arrivo.
L'anima di ogni storia compone un mosaico dal disegno comune.
Il mosaico si mimetizza con il luogo, con le spoglie di un paese perduto ed un paese ritrovato, tra l'Appennino e la sua storia, tra le sue leggende, tra la terra e gli animali.
Il suono è parte fondamentale e accompagna il mosaico d’ immagini con i rumori dell'Appennino, degli animali e della gente che lavora alla cooperativa.
La telecamera segue i personaggi nella loro vita quotidiana e, mentre trascorrono il tempo tra cooperativa e famiglia, ci raccontano il loro lavoro, da dove è nata l'idea, quali sono i loro progetti per il presente e per il futuro e le leggende di quella valle.
In un contesto come quello di Succiso dove si respira l'aria della natura incontaminata e per alcuni aspetti sembra che il tempo si sia fermato, le persone che incontriamo sono genuine e spontanee.
La Valle dei Cavalieri è il segno vivente e concreto di quel famoso senso civico che da sempre è riconosciuto al nostro territorio e che in tutt'Italia e addirittura nel mondo ci caratterizza.
Il documentario racconta la storia della cooperativa attraverso la vita di Albaro, Dario, Emilio, Giovanni, Piera e Michela, persone che dedicano il loro tempo alla comunità, svolgendo tutto l'anno lavori utili al paese e alla collettività.
Vedremo cosa significa, a due ore di distanza da Reggio Emilia e a mille metri d'altezza, inventarsi un lavoro pur di non migrare dalle proprie radici.
Cosa significa far parte di una cooperativa di paese, in cui l’associazione è volontaria e la proprietà è comune, un esempio perfettamente esportabile all’estero.

Valerio Gnesini