Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Note di regia di "Bologna 2 Agosto... i Giorni della Collera"


Note di regia di
Fare un film, oggi, su uno dei misteri irrisolti della storia politica italiana è probabilmente uno dei passi più difficili nella carriera di un regista. Mistero poi, mai affrontato da nessun regista in un film a lungometraggio durante questi 34 anni che ci dividono da uno degli episodi di terrorismo più devastanti della vita della nostra nazione: la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Da che lato affrontare l’argomento? Provare a scoprire chi siano stati i mandanti? Azzardare chi siano stati “tutti” i colpevoli materiali del massacro? A parte tre terroristi fascisti accusati dell’esecuzione materiale dell’attentato?

Il nostro film non ha la presunzione di dare certe risposte. Del resto nessuna indagine ufficiale ha mai raggiunto questo obiettivo. Il film si pone questa domanda: come sia possibile che nessun indizio sia mai trapelato? Come sia possibile che nel nostro Paese i delitti più gravi, quei delitti che coinvolgono centinaia di cittadini inermi, non vengano mai risolti? Sono così perfetti e professionisti gli assassini, o sono così inaffidabili le istituzioni preposte alla difesa del popolo italiano?

Se il “Segreto di Stato” fosse stato abrogato da tempo, come appena deciso dal Governo Renzi, sarebbe stato possibile fare un po’ più di chiarezza circa le trame eversive che hanno condotto all’efferata strage? Il film mette in scena, seguendo gli atti processuali relativi alla strage, i fatti di cronaca politica, di cronaca nera, di cronaca giudiziaria, di possibile strategia di spionaggio, che hanno preceduto l’atto terroristico, in una libertà di interpretazione “controllata”… Per raggiungere questo scopo si sono deliberatamente utilizzati nomi di fantasia… Ci pensano, in seguito, le clip costituite da materiali da repertorio, a riportare la finzione cinematografica a una dimensione di documento storico, quasi a creare un collegamento continuo e inattaccabile tra il presente filmico e il passato giornalistico.