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Note di regia de "L'Estate sta Finendo"


Note di regia de
Il cinema italiano degli ultimi anni ci ha proposto un ritratto dell’universo giovanile all’insegna del romanticismo e della nostalgia, producendo un vero e proprio genere di successo, ma lasciando da parte temi e dinamiche che di quell’universo sono altrettanto caratterizzanti. L’emulazione dei modelli televisivi e l’esigenza di primeggiare rispondono a un desiderio profondo che quasi tutti i giovani hanno sperimentato: quello di essere socialmente riconosciuti e accettati.
Fin dove può spingere questo desiderio? Cosa è necessario sacrificare in suo nome?
Nella vita esistono punti nodali, passaggi di fronte ai quali ci viene data la possibilità di scegliere che tipo di persone vogliamo essere. Ogni scelta, però, comporta un’assunzione di responsabilità: e chi è disposto ad accettarne il peso, in un’epoca in cui la felicità sembra coincidere con l’immediata soddisfazione dei desideri?
Per Domenico, il protagonista del film, il prezzo di questa scelta sarà la perdita di una parte di sé - quella più fragile ed indifesa, quella di cui ha vergogna ma che forse, allo stesso tempo, è anche la più intima e sincera.
L’epilogo amaro può acquistare un senso nella prospettiva indicata da Reiner Werner Fassbinder: “Non importa se un film finisce in modo pessimistico: se espone abbastanza chiaramente certi meccanismi, così da mostrare alla gente come funzionano, allora l’effetto finale non è negativo…” Uscendo dalla sala, spero, lo spettatore avvertirà l’urgenza di cercare un’alternativa, perché “la rivoluzione non avviene sullo schermo del cinema ma fuori, nel mondo.”