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IL RAGAZZO INVISIBILE - Da dicembre al cinema


“Riconoscere la propria identità è roba da supereroi”. A Ciné Gabriele Salvatores ha raccontato intreccio e tematiche del suo nuovo film


IL RAGAZZO INVISIBILE - Da dicembre al cinema
Ludovico Girardello è "Il ragazzo Invisibile" di Gabriele Salvatores
Michele ha 13 anni e la sua sembra una vita semplice. Ha una madre poliziotta, un cagnolino, due bulli che lo vessano giornalmente e una ragazza, Stella, che ammira da lontano e che non sa neanche che esiste. Sembrerebbe un adolescente normale, come tanti, se non fosse che in realtà è un bimbo nato da super soldati creati e addestrati in Russia con l’obiettivo di ottenere un esercito di uomini e donne con poteri eccezionali.

È questo l’incipit de Il ragazzo invisibile il nuovo film del premio Oscar Gabriele Salvatores nonché il suo primo titolo con atmosfere fantasy pensato per un target family.
“Il film è un’idea del produttore Nicola Giuliano – ha raccontato alla platea di Ciné, Salvatores – perché riuscisse per una volta a vedere un suo film assieme ai figli. Questo è il tipo di cinema che ho sempre desiderato fare: una storia che inizia, si sviluppa e ti tiene incatenato fino alla fine. Il modello è ET, nessuno si limita a dire che è un film da bambini, si tratta di un gran bel film per tutti”.

Quanto alla decisione di far uscire "Il ragazzo invisibile" sotto natale, Salvatores si dice fiducioso e non sotto pressione. “Il cinema italiano sta dimostrando di poter fare cose davvero importanti ed è giusto provare ad alzare l’asticella. Lo slot è complesso ma è una scommessa da fare”.

Ambientata nella Trieste dei giorni nostri, la pellicola è interpretata dall’esordiente Ludovico Girardello nei panni del protagonista, da Valeria Golino, in quelli di sua madre adottiva, Xsenia Rappoport, quella biologica, e Fabrizio Bentivoglio, esponente dell’organizzazione segreta russa che vuol riportare Michele nel laboratorio da cui è stato fatto fuggire. Ancora in fasce, infatti, il bimbo è stato portato via dal laboratorio lager dove hanno vissuto i suoi genitori per evitargli un futuro da cavia, ma per proteggerlo la madre, che gli ha passato geneticamente il dono dell’invisibilità, ha sacrificato se stessa.

Archetipo dei film sui supereroi, Il ragazzo invisibile è a detta di Salvatores la metafora che tutti noi ogni giorni “affrontiamo delle lotte non sapendo di avere al nostro interno dei superpoteri. Riconoscere la propria identità è davvero roba da supereroi”. Ed è la sfida che Michele dovrà affrontare dall’11 dicembre al cinema.


Valentina Neri

03/07/2014, 09:01