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VENEZIA 71 - Cinema, passione di Parma


Francesco Barilli racconta l'amore tra la città e il cinema. Con il ricordo di Franco Nero una panoramica sulla città che ha perso lentamente gran parte delle sale


VENEZIA 71 - Cinema, passione di Parma
Franco Nero intervistato in "Poltrone Rosse" di F. Barilli
Se il "Giulio Andreotti" di Tatti Sanguineti analizzava il rapporto tra Settima Arte e un personaggio importante, "Poltrone rosse" di Francesco Barilli, altro documentario presentato al Lido fuori concorso, si propone di far scoprire in quanti e quali modi Parma sia legata al cinema.

Barilli nasce artisticamente come pittore ma s’innamora definitivamente del cinema quando a 20 anni l’amico di vecchia data Bernardo Bertolucci lo vuole come protagonista in "Prima della rivoluzione". Ma ad attrarlo non è più di tanto la recitazione bensì la regia ed è dietro la macchina da presa che punterà a stare. A cinquant’anni da quel film girato con Bertolucci, Barilli si getta in una ricerca minuziosa, per molti aspetti accademica visto l’importante apporto alla pellicola da parte di docenti di storia dell’università di Parma, che sia in grado di spigare quanto il capoluogo emiliano abbia influenzato non solo i Bertolucci (sia Bernardo che Giuseppe che il cugino produttore Giovanni) ma anche un attore diventato internazionale quale Franco Nero, nonché le storie lì scritte e o ambientate da Zavattini, Novaro, Palma, Guareschi.

Parma è la città di grande fermento culturale che ospita la proiezione de L’arrivo nella stazione ferroviaria di La Ciotat dei Lumiere subito dopo la prima di Parigi; nella sua provincia, precisamente a Salsomaggiore, negli anni ’80 si è tenuto un festival di grande rilievo; ancora oggi è una delle città dove gli spettatori consumano più cinema. Certo, i tempi sono cambiati e oltre alle rose, seppur del passato, il film di Barilli mostra anche le spine: le poltrone rosse cui il titolo fa riferimento sono state quasi tutte soppiantate da banche, e nel centro storico di Parma oggi sono solo un paio le sale ancora attive, ma quello che è incoraggiante è vedere come in molti ancora continuino a voler indagare su quell’idillio tra Parma e il cinema e soprattutto lo alimentino.

Barilli ci ha messo 2 anni di ricerche per dar vita a questo film e si è detto sorpreso per primo nel vedere in quanti privati cittadini avessero del materiale inedito che hanno generosamente messo a disposizione. Un film storiograficamente sorprendente.


"Valentina Neri"

31/08/2014, 16:49