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VENEZIA 71 - Stato, mafia e Sabina Guzzanti


Fuori Concorso alla Mostra il film ripercorre gli ultimi anni della nostra storia politica e lo stretto, accertato rapporto tra apparati dello Stato e la mafia. VIDEO


VENEZIA 71 - Stato, mafia e Sabina Guzzanti
La locandina di "La Trattativa"
Dopo il "Belluscone" di Franco Maresco, alla Mostra arriva "La trattativa" di Sabina Guzzanti che parte da lontano, affonda le mani nelle inchieste della magistratura e finisce per tornare a inquadrare il Cavaliere.

"La Trattativa" è un'inchiesta realizzata con grande fantasia cinematografica, con ricostruzioni e attori che però non si allontanano neanche di un centimetro dalle verità scritte con lo scalpello sulle tavole di pietra dei giudici. Un viaggio tra pentiti, storie di mafiosi, dichiarazioni di magistrati (veri e interpretati) che hanno lavorato sullo stretto, pericoloso rapporto che lo Stato e alcuni importanti uomini e apparati ebbero con la mafia. Prima per fare affari e rafforzare il potere elettorale e politico, poi per evitare che la situazione, dopo attentati e stragi dei primi anni 90, degenerasse in guerra civile e infine per riallacciare quei rapporti che sembra proprio rimangano indissolubili nel nostro paese tra malavita e potere.

Guzzanti e il suo gruppo di artisti si muovono bene dando a quella che poteva essere l'ennesima inchiesta sulla mafia un taglio rapido e alle volte ironico aiutato da una grafica accattivante, dal montaggio e dalla versatilità degli attori che interpretano più ruoli differenti.

Il film, che uscirà il 2 ottobre, non piacerà ai soliti, sarà sostenuto dai soliti e purtroppo, in mancanza di qualche gesto eclatante con ritorno pubblicitario, rimbalzerà sul solito muro di gomma che è l'opinione pubblica del nostro paese. Ed è un vero peccato.



03/09/2014, 14:43

Stefano Amadio