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Note di regia di "Confusi e felici"


Note di regia di
Confusi e Felici è la storia di uno psicanalista in crisi che viene aiutato dai suoi pazienti a vedere il bello della vita. E’ sempre difficile camminare in bilico tra la leggerezza e la profondità, trovare la misura tra la credibilità e l’improbabilità e far nascere situazioni esilaranti anche in contesti che di divertente hanno ben poco. Questa è la strada che ho scelto da qualche anno. Già in Nessuno mi può giudicare raccontavo una storia che detta in due parole sembrava drammaticissima, con una donna sul lastrico costretta a fare la escort. Eppure era una commedia che lasciava spazio a molto divertimento. In Viva l’Italia ho premuto l’acceleratore sulla comicità più spinta per raccontare la situazione drammatica di un Paese marcito. In questo ultimo film mi sono voluto invece divertire ad analizzare le idiosincrasie dei protagonisti nel pieno della loro crisi. Come reagirebbe un uomo che sta per diventare cieco ai suoi ultimi mesi di vista? Di sicuro è un argomento che non tratta tematiche sociali ma che cerca di andare a scovare nell’intimo quella componente umana che rende i personaggi, seppur divertenti, molto veri. Io una piccola risposta me la sono data: quell’uomo in difficoltà cercherebbe di vivere appieno la vita, proverebbe a divertirsi, a giocare, a fare amicizia e innamorarsi. Questo è quello che capita allo psicanalista Marcello Bernazzani (Claudio Bisio) che, superata una prima fase di demoralizzazione per la notizia della cecità imminente, decide di farsi trascinare in un girotondo di situazioni limite. A trascinarlo saranno i suoi pazienti e la sua segretaria, ognuno con un mondo diverso da mostrare, ognuno con una personale “bellezza” da esibire. Ma a mostrare la strada giusta sarà uno psicoterapeuta (Giole Dix) che saprà far vedere la vita a Marcello da un punto di vista differente, curandolo con poche semplici idee. Grandi incontri, amicizie vere e un amore profondo che riusciranno a cambiare la "vista" di Marcello. Lavorare sulle emozioni e sul divertimento è stato facile con questo cast che ho avuto la fortuna di dirigere. Ho trovato sempre le soluzioni che mi piacevano grazie alla generosità e alla propositività di Bisio, Foglietta, Giallini e gli altri. La scelta degli attori per me è sempre molto importante, anche nei piccoli ruoli cerco sempre di non lasciare niente al caso e continuo, come nei film precedenti, ad attingere dagli artisti che frequentano i miei laboratori teatrali e dalla mia “cricca” di caratteristi che mi accompagnano oramai da 25 anni.

Massimiliano Bruno