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Su Rai 5 "Monicelli. La Versione di Mario"


Su Rai 5
IL film documentario "La versione di Mario", in onda su Rai5 venerdì 28 novembre 2014 alle 21.15,  nasce dall'incontro di cinque persone che hanno conosciuto, ammirato e amato Mario Monicelli. Qualche anno fa Wilma Labate, Felice Farina e Mario Gianni decisero di passare una giornata con lui e di riprendere con le telecamere a mano una chiacchierata a ruota libera, per cercare di catturare quel suo sguardo sulla vita oltre che sul cinema, che è senz'altro un punto di riferimento prezioso e raro. Mario Canale e Annarosa Morri hanno incontrato Monicelli in vari momenti della sua carriera: dai set alle interviste sui più diversi argomenti, in situazioni pubbliche e private, raccogliendo testimonianze e ricordi spesso irriverenti ma sempre precisi e taglienti. Da questi materiali, usati assieme al repertorio, con le cose più divertenti, buffe e tranchant di Monicelli uomo e cineasta, è nato il progetto di un ritratto complessivo, diviso in cinque capitoli: "Mestiere": la lunga avventura di Mario Monicelli che è sempre stato considerato dalla gente del cinema e dagli addetti ai lavori un "maestro". Uno che possedeva il "mestiere", una sorta di leggenda. "Origini": il racconto dell'adolescenza e della formazione viareggina di Monicelli, i primi esperimenti, gli amici, "il flaneur" del lungomare, le immagini del primo film "Pioggia d'estate ", la partenza per l'Africa e per il grande cinema e l'arrivo a Cinecittà. "Confidenze": in una breve intervista Martina Monicelli, la prima figlia, dichiara che il padre aveva grande stima delle donne; quando però non gli piacevano le chiamava "femmine". "Ridere": con "Totò cerca casa" di Monicelli e Steno, nasce probabilmente la commedia all'italiana e inizia anche il percorso di un autore-regista assolutamente originale, capace di stravolgere continuamente i canoni del genere. "Politica": un omaggio alla contemporaneità di Monicelli, alla sua etica, alle sue convinzioni politiche. Un uomo che ha sempre avuto lo sguardo aperto sul mondo e che, anche nei suoi film considerati minori, non perdeva mai di vista il senso politico, sociale e ironico della vita. Un grande che ha sempre avuto la capacità di incidere sul presente tanto da diventare un simbolo anche per le generazioni più giovani.

27/11/2014, 09:40