Ennio De Concini, fin dalla prima domanda, ha affrontato il racconto di sé con la più intransigente determinazione a rovesciare qualsiasi forma di autocelebrazione e per questo ha farcito il suo narrare di ogni possibile riduttivo; e in misura tanto maggiore quanto più si faceva palese il giganteggiare del successo di tutta la sua opera di scrittore di cinema. Un successo vissuto quasi con fastidio, irritazione […] Nessun successo nel mondo del cinema - beato lui, pensavo con invidia – ha potuto, può o potrà mai risarcire la sua grande delusione: quella di non essere riuscito a scrivere, ispirato, un solo verso come “dolce color di oriental zaffiro".
Franco Brogi Taviani