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TRENTO FILM FESTIVAL 63 - Dal 30 aprile al 10 maggio


Apertura e chiusura con la proiezione di due opere restaurate di recente: il film muto “Maciste Alpino”, accompagnato dal jazzista Raffaele Casarano con il quartetto “Locomotive”; la prima del film “Vertigine bianca”, documentario ufficiale dei Giochi olimpici invernali di Cortina d'Ampezzo del 1956, in collaborazione con il Cio.


TRENTO FILM FESTIVAL 63 - Dal 30 aprile al 10 maggio
Sono state presentate oggi, a Trento, le prime anticipazioni del 63. Trento Film Festival che si svolgerà, a Trento e Bolzano, dal 30 aprile al 10 maggio 2015 e che si preannuncia già come l’edizione con il maggior numero di film iscritti (ad oggi 430), a conferma della visibilità e del prestigio internazionale della manifestazione che già lo scorso anno ha registrato una crescita di pubblico di oltre il 20%.

La nuova immagine della rassegna
La 63. edizione del Festival si caratterizza, oltre che per l’alto numero di iscrizioni, anche per le numerose novità, a cominciare dal nuovo manifesto della rassegna.
L’immagine ufficiale scelta per rappresentare l’edizione 2015 del Trento Film festival è stata realizzata dall’artista portoghese Bernardo Carvalho, considerato oggi uno degli illustratori più interessanti ed emergenti del panorama europeo.

"Gli argomenti prediletti da Carvalho nelle sue opere" - ha spiegato la direttrice della manifestazione, Luana Bisesti – "sono la natura, gli animali, l’esplorazione, il paesaggio, il cielo, la roccia, che l’artista rappresenta attraverso un linguaggio emozionale ricco di colori e un tratto semplice e per questo immediato, intenso, coinvolgente. Il suo modo di esprimersi, capace di “catturare” l’attenzione e l’immaginazione dello spettatore di qualsiasi età, si sposa perfettamente con la filosofia del Festival, diventato sempre più un luogo dove, attraverso il racconto con i film, i libri e le testimonianze dei protagonisti, tutti possono vivere le straordinarie sensazioni che regalano la montagna, l’esplorazione, l’avventura. Il manifesto ufficiale della 63. edizione del Trento Film Festival, invita proprio a scoprire queste sensazioni su una montagna immaginaria, dove il bosco e le pareti di roccia custodiscono storie che attendono solo di essere raccontate".

"Ho ricevuto con grande onore e piacere l'invito a illustrare il poster del 63. Trento Film Festival 2015" – ha evidenziato Bernardo Carvalho -. "In qualche modo, è stata anche una grande sfida che mi ha permesso di dare continuazione a una tradizione di bellissimi manifesti e di potermi confrontare con tutte le declinazioni che promuovono l'immagine del Festival".

Destinazione… India
Dopo la Finlandia, la Russia, la Turchia, il Messico, per la sezione “Destinazione…”, il Paese “ospite” del 63. Trento Film Festival sarà l’India, in particolare i suoi territori interni, rurali e remoti e le comunità di culture, lingue e religioni diverse che li abitano, lontane dalle grandi metropoli e capitali.
L'India che ha rappresentato nella storia del festival lo sfondo di tanti film di montagna e alpinismo himalayano e la meta di tante avventure di viaggiatori occidentali, diventa dunque finalmente protagonista con un programma che vuole sia essere una celebrazione del fascino del paese, sia uno sguardo sulla sua complessità che non escluderà questioni sociali, religiose e di attualità, per un caleidoscopio di visioni e racconti che comporrà un ritratto dell'India tra tradizioni e modernità.
Naturalmente “cuore” della manifestazione saranno sempre i film, in questi giorni in fase di selezione da parte dell’apposita commissione, guidata dal responsabile del programma cinematografico Sergio Fant (recentemente riconfermato tra i programmatori del prestigioso Festival del Film di Locarno) e composta da Gianluigi Bozza, Heidi Gronauer, Antonio Massena, Paolo Moretti, Matteo Zadra, Italo Zandonella Callegher.

La nuova rassegna “Avvicinamenti”
"Quest’anno" – ha spiegato Sergio Fant - "per la prima volta anticiperemo il Festival con una rassegna di proiezioni pensate soprattutto per i giovani, in particolare gli universitari. Abbiamo chiamato il progetto “Avvicinamenti” perché di questo si tratterà: una sorta di conto alla rovescia e percorso verso la 63. edizione, che proporrà alcune anteprime insieme a una selezione di film premiati e applauditi nelle ultime edizioni e anticipazioni in esclusiva dal programma della prossima. In apertura mercoledì 4 marzo, direttamente dal Sundance 2015 e dal Festival di Berlino, l’anteprima italiana del lungometraggio Cloro, alla presenza del regista Lamberto Sanfelice".

Prima proiezione ufficiale in Italia per il film selezionato al Sundance 2015 e al festival di Berlino, alla vigilia della distribuzione in sala. In collaborazione con Good Films.

I film di apertura e chiusura
Il programma cinematografico di quest’anno prevede una serata di apertura e di chiusura con due opere da riscoprire in nuove versioni restaurate.

Venerdì 1 maggio l'ormai tradizionale serata inaugurale all'Auditorium Santa Chiara dedicata al cinema muto e alla musica dal vivo vedrà protagonisti sullo schermo il divo forzuto Bartolomeo Pagano in "Maciste alpino", e sul palco l'eclettico jazzista Raffaele Casarano, considerato tra i più talentuosi interpreti della New Jazz Generation italiana, fiore all’occhiello della fucina creativa Tuk Music diretta da Paolo Fresu.

Il film del 1916 diretto da Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto, con la supervisione del regista di Cabiria Giovanni Pastrone, narra le rocambolesche avventure dell'eroe sul fronte dolomitico della Prima Guerra Mondiale. Il restauro è stato realizzato, in occasione del centenario del conflitto, dalla Biennale di Venezia in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino e presentato in occasione della pre-apertura dell'ultima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

L'evento speciale di chiusura, sabato 9 maggio, sarà l'anteprima di un altro restauro, realizzato da un'istituzione prestigiosa come il CIO (Comitato Internazionale Olimpico): "Vertigine bianca", di Giorgio Ferroni è lo spettacolare documentario sui VII Giochi olimpici invernali di Cortina del 1956, restaurato nell'ambito del progetto del CIO di ripristinare nel loro splendore originale tutti i film ufficiali dei Giochi olimpici.

Gli incontri alpinistici, mostre, spettacoli
"Seguendo una logica di continuità dal punto di vista della qualità e varietà dell'offerta culturale" – ha aggiunto Luana Bisesti – "la manifestazione proporrà, oltre alla programmazione cinematografica, incontri alpinistici, mostre, spettacoli, la rassegna internazionale dell’editoria di montagna “MontagnaLibri”, il “Parco dei mestieri” per le famiglie e i ragazzi, un ricco calendario di incontri con gli autori e di convegni a 360° sul mondo della montagna, dell’avventura e del viaggio. Tra gli appuntamenti di richiamo, l’8 maggio, ci sarà una serata speciale con Reinhold Messner e Hervé Barmasse, con la collaborazione del giornalista Sandro Filippini, dal titolo “150-100-50-0. Storie di alpinisti fra il Cervino e la Guerra”, pensato in occasione della coincidenza di alcuni anniversari che ricorrono proprio quest’anno, primo fra tutti i 150 anni dalla prima salita del Cervino".

"Un titolo, quello della serata di venerdì 8 maggio" - ha spiegato Sandro Filippini - "scritto in cifre e fatto di numeri: “150-100-50-0”. Ma non si tratta di misure o di record. Si tratta di anniversari, per raccontare di uomini e delle loro gesta, fatte per sfida, per amicizia, per necessità o per dovere. Il sottotitolo, infatti, recita "Storie di alpinisti fra il Cervino e la Guerra". A condurre la serata, con accompagnamento di musiche e letture, sarà, come consuetudine nelle ultime edizioni del Trento Film Festival, Reinhold Messner. Non da solo: insieme a lui ci sarà Hervé Barmasse. Il più famoso degli alpinisti sarà dunque in cordata con un esponente di punta delle nuove generazioni, capace di aprire nuove porte al futuro ispirandosi ai grandi del passato, nato sotto il Cervino, la montagna sulla quale ha aperto 10 nuove vie. L'interlocutore più adatto, quindi, per legare l'oggi alle storiche imprese di Jean Antoine Carrel ed Edward Whymper, salitori del Cervino nel 1865, o di Walter Bonatti, che un secolo dopo sulla parete Nord di quella montagna disegnò, in 5 giorni e 4 bivacchi, il suo ultimo, grande capolavoro in solitaria e in invernale. Senza dimenticare anche gli uomini, alpinisti e non, che sulle montagne 100 anni fa furono costretti a farsi la guerra, come purtroppo ancora oggi avviene".

Trento Film Festival 365
In crescita i numeri del “Trento Film festival 365”, la nuova anima della rassegna che porta la programmazione cinematografia in tour per l’Italia e all’estero, durante tutto l’arco dell’anno, al di fuori della settimana festivaliera.
Sono state più di 150 gli eventi organizzati nel 2014, sia in Trentino, sia in diverse regioni del nord Italia, nel Lazio, Abruzzi, Molise, Campania, Calabria, ma anche all’estero, in Svizzera, Corea, Etiopia, per un Trento Film Festival sempre più presente in varie parti del mondo

18/02/2015, 12:54