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MARAVIGLIOSO BOCCACCIO - Il Decamerone di Paolo e Vittorio


"Noi siamo toscani e Boccaccio è un compaesano con cui abbiamo vissuto dall'infanzia" dicono Paolo e Vittorio Taviani "ci ha camminato accanto per tanto tempo finché gli orrori del mondo, questo clima in Italia con la peste che sembra tornata viva, ci hanno suggerito che era il momento giusto" aggiungono i registi. Cast ricco con Arena, Cortellesi, Crescentini, Puccini, Riondino, Rossi Stuart, Smutniak, Scamarcio, Trinca. In sala da giovedì 26 con Teodora Film in circa 100 copie


MARAVIGLIOSO BOCCACCIO - Il Decamerone di Paolo e Vittorio
I novellatori di "Maraviglioso Boccaccio"
"A metà riprese" ha detto Paolo Taviani "ci siamo trovati a dire che in realtà con Maraviglioso Boccaccio e Cesare deve Morire stavamo facendo lo stesso film. Un gruppo di persone costrette in una situazione terribile che trova la salvezza grazie all'arte".
Ma non è solo questo. Maraviglioso Boccaccio, come Cesare è un film teatrale; un teatro classico però, da compagnia di giro e da stagione all'Eliseo. La macchina da presa è sempre ferma nello stesso punto, cancellando di fatto la quarta parete; è lì in platea come gli occhi degli spettatori e davanti, a favore di pubblico, si muovono gli attori e si svolge la scena. Mentre in "Cesare deve morire" si aveva la sensazione di entrare nelle celle con i detenuti, si sentiva l'odore della branda con il cinema realistico sapientemente mischiato al teatro in una indovinata forma di sperimentazione, in Boccaccio si sta seduti in platea di fronte a una costruzione così elementare da sembrare superficiale e alla fine alquanto noiosa.

Inquadratura esemplare è quella con i ragazzi che si accingono ad ascoltare il racconto del novellatore di turno (nella foto): le panche sono su cui sono seduti si aprono a favore di pubblico e non di soggetto protagonista, costringendo gli attori a voltare la testa indietro dando il corpo al pubblico e l'attenzione al fondo scena. Un quadro che seppur forzato può funzionare in una sala teatrale, ma che al cinema ha il potere di rendere l'atmosfera particolarmente falsa.

A distanziare il film dei Taviani dal filone boccaccesco dei primi anni 70 non è solo l'estrazione intellettuale dei registi ma la totale mancanza di ironia e di ricerca del divertimento. A fronte di un gruppo di ragazzi che fugge dalla peste e dalla morte che ormai li circonda, non si percepisce , all'interno delle storie poi raccontate, nessun tipo di vitalità, di voglia di pensare ad altro, alla carne come allo scherzo o all'amore. L'atmosfera tra i novellatori e le novelle è la stessa, pregna di pessimismo, di lacrime e di morte. L'amore, il sesso, il tradimento e lo scherzo sembrano vestiti a lutto, come i fuggitivi dalla peste fiorentina.
I racconti e i personaggi sono sempre tristi e agli eccessi "boccacceschi" Paolo e Vittorio Taviani preferiscono la moderazione e il tatto.

"Maraviglioso Boccaccio" poteva essere un bel progetto d'innovazione, con giovani attori, affermati o promettenti, a lavorare con l'esperienza dei due registi in un progetto dallo spunto classico e dallo sviluppo sperimentale. E non servono neanche i supposti agganci alla realtà contemporanea, perché alla fine tra recitazione, messa in scena, costumi, scenografie il più moderno di tutti sembra proprio il buon Giovanni Boccaccio.

22/02/2015, 11:24

Stefano Amadio