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Flores, a Torino quattro appuntamenti con cinema e documentario


Flores, a Torino quattro appuntamenti con cinema e documentario
Dal 9 al 27 aprile 2015 è in programma a Torino la decima edizione di Flores, la rassegna di cinema-documentario curata da MAIS ong, che quest'anno supporta la campagna di sensibilizzazione sulla Politica Agricola Comune "Vogliamo i contadini!". Ingresso libero. Proiezioni al CineTeatro Baretti, Via Baretti 4 - Torino. Tutte le proiezioni saranno in lingua originale con sottotitoli in italiano.

PROGRAMMA

9 aprile 2015, ore 21.15
“SEEDS OF TIME” - regia Sandy Mcleod | USA, Danimarca, Italia, Norvegia, Perù, Russia | lingua Inglese e Quechua | sottotitoli Italiano | 77’
Grosse nubi si addensano minacciose all’orizzonte.
Cary Fowler, pioniere della diversità genetica in agricoltura, lotta contro il tempo perché ci sia un futuro per il nostro cibo. L’agricoltura è minata alle fondamenta. Dal 1800 a oggi, il 93% delle varietà colturali è andato perduto. La perdita di diversità degli ultimi 80 anni ha lasciato l’umanità priva di difese nell’evenienza di raccolti attaccati da malattie e parassiti, o sofferenti per i cambiamenti climatici. Sempre più spesso, sui giornali, leggiamo di rivolte e scontri innescati dalle carestie dovute alla perdita dei raccolti, e degli effetti sempre più incalzanti dei cambiamenti climatici che gli agricoltori di tutto il mondo sono costretti a fronteggiare.
Ma il viaggio di Fowler, come pure il nostro, non è che all’inizio. Da Roma, alla Russia, fino a un’isoletta sperduta al di sotto del Circolo Polare Artico, l’appassionato viaggio personale di Fowler potrebbe essere la chiave per la salvezza dell’unico bene del quale non possiamo fare a meno: i semi.

16 aprile 2015, ore 21.15
“RESISTENZA NATURALE” - regia Jonathan Nossiter | Italia, Francia | lingua Italiano | 85’
Dieci anni dopo Mondovino, Jonathan Nossiter racconta l’urgenza e le sorprese di una nuova resistenza italiana: nel vino, nell’agricoltura e nel cinema. Scopre un movimento di vignaioli e agricoltori “naturali” che ci offrono speranza e gioia tramite la loro ribellione contro un sistema politico-economico fallito che omologa e avvelena la produzione agroalimentare. Vivendo come molti di noi sognerebbero, quattro vignaioli emblematici, nuovi contadini in fuga dalla città, lottano per l’autenticità, la biodiversità e la libertà. E Il vino, con la sua forza vera e simbolica nella nostra cultura, diventa portavoce di una denuncia che riguarda tutta la catena di produzione alimentare. Ma l’impegno di Corrado Dottori, Elena Pantaleoni, Giovanna Tiezzi e Stefano Bellotti si rispecchia anche nel lavoro del loro amico Gian Luca Farinelli della Cineteca di Bologna, che restituisce la vitalità del passato cinematografico al pubblico di oggi. Così, i ribelli del vino naturale (e del cinema), uniti contro il “Nuovo Ordine Economico Mondiale”, offrono un modello incantato di resistenza. Perché non c’è sostenibilità ambientale se non c’è sostenibilità culturale. Resistenza naturale intreccia la forza documentaria di un mondo affascinante ma nascosto con le finzioni del passato e del presente, risvegliando il ribelle sopito in ciascuno di noi.

20 aprile 2015, ore 21.15
“NO LAND NO FOOD NO LIFE” - regia Amy Miller | Canada | lingua Inglese | sottotitoli Italiano | 75’
No Land No Food No Life è un film di forte impatto che indaga sull’agricoltura familiare e sull’urgenza di porre fine al land grabbing da parte delle multinazionali. Questo documentario dà voce ai diretti interessati con una combinazione di storie personali e fotografate verità delle comunità che si battono per mantenere il controllo della loro terra.

27 aprile 2015, ore 21.15
“I CAVALIERI DELLA LAGUNA” – regia Walter Bencini | Italia | lingua Italiano | 100’
Un viaggio umano e poetico all'interno della comunità dei pescatori della laguna di Orbetello, per scoprire attraverso le storie dei protagonisti, l'avanguardia di un nuovo modo di pescare, di una filosofia di produzione di cibo attenta alla qualità organolettica, nel rispetto dell'ambiente e di chi ci lavora. La tradizione, la tecnologia, l'uomo e la natura, la passione e i conflitti. Uomini burberi che a volte ci divertono e a volte un po' ci rattristano, uomini che sanno ridere di sé e anche della loro situazione, che sanno raccontarsi senza pudori, con tutte le loro contraddizioni individuali. Eroi sospesi tra il destino di un tramonto e l'ostinata e poetica volontà di non darsi per vinti, di continuare ad essere quella storia che è anche la storia familiare, dei padri e dei nonni. La logica delle realtà locali come questa, in un mondo globalizzato fatto di cifre astronomiche, può sembrare insignificante, anacronistica, eppure è l'unica via percorribile, se si vuole ritrovare un rapporto armonico con la nostra madre terra.

07/04/2015, 20:25