Fondazione Fare Cinema
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Note di regia del documentario "Animali nella Grande Guerra"


Note di regia del documentario
Dovendo attingere a documenti, film e foto, risalenti al primo conflitto mondiale e non intendendo limitare il nostro film ad una antologia di sequenze tratte dal vasto repertorio dell’epoca, mi è parso necessario alternare ai vecchi documenti sequenze girate oggi. quindi sequenze a colori in contrapposizione alla preziosità dei documenti allora filmati in bianco e nero.
Un esempio indicativo può essere la sequenza con protagonisti i cani addestrati per il soccorso alpino: dopo una valanga, che travolge alcuni scalatori, l’intervento dei soccorritori è basato sulla capacità di cani addestrati a ricercare esseri umani sepolti sotto la neve.
E’ una sequenza di particolare efficacia, non solo per la spettacolarità drammatica, ma per creare un preciso legame tra l’oggi e ieri: la continuità del pericolo in montagna e di quanto si fa per alleggerirlo se non per evitarlo.
Altro anello tra ieri ed oggi è il legame particolare tra i muli e gli uomini di montagna: esiste da tempo ed è oggi parzialmente annullato dai mezzi meccanici.
Abbiamo quindi filmato episodi “viventi” generando non solo curiosità od emozione spettacolare. gli esempi di altri legami emotivi e spettacolari tra passato e presente sono stati, non solo numerosi, ma di grande effetto narrativo. Così da imprimere al film un valore che arricchisca e vivifichi il pur importante valore di documento e di vivo omaggio a chi si sacrificò in quella tragedia: uomini ed i loro fedeli amici.

Folco Quilici