Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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A Moliterno un omaggio a Pier Paolo Pasolini


A Moliterno un omaggio a Pier Paolo Pasolini
"Che paese meraviglioso era l'Italia durante il periodo del fascismo e subito dopo. La vita era come la si era conosciuta da bambini, e per venti trent'anni non è più cambiata: non dico i suoi valori - che sono una parola troppo alta e ideologica per quello che voglio semplicemente dire - ma le apparenze parevano dotate dal dono dell'eternità...".

"...Prima gli uomini e le donne delle borgate non sentivano nessun complesso di inferiorità e il fatto di non appartenere alla classe cosiddetta privilegiata. Sentivano l'ingiustizia della povertà, ma non avevano invidia del ricco, dell'agiato...".

È Pier Paolo Pasolini. È la sua scrittura profetica, graffiante, antiborghese, illuminante (di una verità che, nonostante disarmante e sotto gli occhi di tutti, la maggioranza gli uomini non riescono a scorgere) che per bocca di Toni Servillo accompagna le immagini de "La voce di Pasolini".

Un lavoro del 2005 di cui è autore il critico Mario Sesti e che viene proiettato in serata (21.30) allo Spazio-Art-House per le anteprime della nona edizione della rassegna "Moliterno Agri in Corto" che si svolgerà dal 16 al 18 novembre tra l'Istituto Comprensivo di Moliterno e Lo Spazio dell'Associazione le Lune di Spinoso.

"La voce di Pasolini" non è l'ennesimo documentario o ritratto su Pasolini. E ben altro, è un film su una colonna sonora fatta interamente di testi di P.P.P "scelti con ferocia e letti magistralmente da Toni Servillo". Con il contributo del compianto scrittore Vincenzo Cerami, Mario Sesti ha confezionato uno straordinario film di montaggio in cui si può tracciare una storia d'Italia, "un racconto per immagini in cui è veramente difficile non riconoscersi e ritrovarsi dolorosamente" . I disegni animati di Annalisa Corsi rievocano il trattamento di "Porno-Teo Kolossal", il film che avrebbe girato Pier Paolo Pasolini dopo il Salò. Le musiche del film sono Federico Badaloni e Aidan Zammit, invece le immagini di repertorio sono, tra gli altri, di Cesare Zavattini, Luigi Di Gianni,Ansano Giannarelli, Sebastiano Rendina, Giuseppe Ferrara e Pino Zac.

E chiudiamo ancora la voce di Pasolini: che diceva "sono giunto a un punto della vita in cui la vita mi appare comunque bella e felice. Gli uomini anonimi, che riempono a milioni le città e le campagne mi sembrano dei santi...". E ancora "...Mi sembra che ci siano delle buone ragioni per sostenere che la cultura di una nazione (nella fattispecie l'Italia) è oggi espressa soprattutto attraverso il linguaggio del comportamento, o il linguaggio fisico, più un certo quantitativo - completamente convenzionalizzato e estremamente povero - di linguaggio verbale..."

03/11/2015, 09:04

Mimmo Mastrangelo