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"Lina Mangiacapre - Artista del Femminismo" ad AstraDoc


Sarà ancora una serata al femminile quella del prossimo venerdì 4 dicembre per Astradoc – Viaggio nel Cinema del Reale 2016, la rassegna di Cinema Documentario VII edizione organizzata da Arci Movie, Parallelo 41 Produzioni, Coinor e Università degli Studi di Napoli Federico II con il patrocinio del Comune di Napoli, al Cinema Astra di via Mezzocannone 109 a Napoli.

Dopo il sold out dell’inaugurazione con il film JANIS di Amy Berg sulla rockstar Janis Joplin, sarà la volta di "LINA MANGIACAPRE – ARTISTA DEL FEMMINISMO" per la regia di Nadia Pizzuti sulla figura della napoletana, artista totale, femminista, pittrice, romanziera, poeta, fotografa, musicista, sceneggiatrice, regista di cinema e di teatro, critica cinematografica, editrice che nel 1987 creò il Premio Elvira Notari (ora Premio Lina Mangiacapre) tuttora assegnato alla Mostra cinematografica di Venezia. Morta a 56 anni, il 23 maggio 2002 a Napoli, dove a breve le verrà intitolato un belvedere a Posillipo. Da questo venerdì, inoltre, le serate di Astradoc saranno arricchite dalla presentazione degli 11 cortometraggi del 1° Atelier di Cinema del reale del progetto FILMaP di Arci Movie con il sostegno di Fondazione CON IL SUD, per la direzione scientifica di Leonardo Di Costanzo. In programma CRISTIAN DIORIO di Ylenia Azzurretti e IL FOGLIO di Silvia Bellotti, quest'ultimo reduce dalla selezione ufficiale al 33° Torino Film Festival nella sezione “Italiana.corti” della scorsa settimana. L'Atelier ha visto impegnato 16 allievi provenienti da tutta Italia in un percorso formativo e produttivo a cui hanno partecipato in qualità di docenti, oltre a Di Costanzo, Alessandro Rossetto, Bruno Oliviero e Carlotta Cristiani, con prestigiose master class tenute da Luciano Barisone, Luca Bigazzi, Penelope Bortoluzzi, Laurent Cantet, Antonietta De Lillo, Agostino Ferrente, Gianni Fiorito, Luca Mosso, Gianfranco Pannone, Stefano Savona, Frederick Wiseman.

Per Lina l’arte e la creatività erano forme di lotta per la liberazione delle donne, erano già politica. Erano politiche le azioni performative delle Nemesiache - il collettivo da lei fondato nel 1970 tra Napoli, Milano, Roma e Parigi - uno dei gruppi più rappresentativi del movimento femminista, ed era politica la Rassegna del Cinema femminista di Sorrento ‘L’altro sguardo’ da lei lanciata nel 1976, primo festival del genere in Europa.

La ricerca di libertà di Lina Mangiacapre si rispecchiava nel suo look provocatorio e senza tempo: i fantasiosi abiti mitologici, dark o punk rock con cui amava coprirsi il corpo sottile, i cilindri e le bombette, i grandi occhiali a farfalla, le ciocche di capelli colorate, il suo aspetto androgino – queer ante litteram - sono rimasti impressi nella memoria di chi l’ha conosciuta.

Si firmava Némesi come fondatrice del collettivo e della cooperativa (oggi associazione) Le Tre Ghinee/Nemesiache e Màlina come pittrice. Poneva il mito al centro della sua ricerca e ideò la “psicofavola”, metodo teatrale e di autocoscienza; nel 1990 la Presidenza del Consiglio dei Ministri le assegnò il Premio per la cultura e nel 1996 realizzò lo spot “Da elettrici a elette” per la Presidenza del Consiglio per celebrare il 50/o anniversario del voto alle donne.

Fra le sue opere si ricordano i romanzi Pentesilea, Faust Fausta, Il mare sarà solo; le raccolte di poesie Donne e Unicorni e Amazzoni e Minotauri, i film Le sibille, Didone non è morta, Faust Fausta, e le opere teatrali Cenerella, Eliogabalo, Siamo tutte prigioniere politiche.

Il documentario (42’) coglie la figura di Lina Mangiacapre nelle sue metamorfosi, esplorando percorsi fra loro collegati valorizzando la sua verve ironica e a tratti giocosa. Un film quasi interamente di montaggio, diviso in quattro parti segnalate da altrettanti intertitoli. Il filo narrativo e la ricostruzione dell’universo di Nemesi saranno affidati in gran parte alle sue parole, ai testi e alle poesie, alle immagini, alle voci e alla musica, con il coinvolgimento delle Nemesiache, che racconteranno qualcosa di lei scegliendo ciascuna una propria forma espressiva.

Il film è stato lavorato interamente con professionalità femminili e la sua realizzazione si deve anche a una vivissima attività di crowdfunding portata energicamente avanti da giovani e d entusiaste donne precarie, napoletane e romane.

Il progetto si avvale della collaborazione di Teresa Mangiacapra con l’associazione Le Tre Ghinee/Nemesiache e del collettivo Adateoriafemminista.

02/12/2015, 18:39