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BARBIERI d'ITALIA - Il potere benefico della rasatura


Francesco Ranieri Martinotti compie un tour nelle botteghe dei barbieri italiani.


BARBIERI d'ITALIA - Il potere benefico della rasatura
L’Italia di oggi raccontata attraverso le botteghe e il mestiere affascinante e creativo come quello del barbiere. Francesco Ranieri Martinotti ce lo racconta nel documentario "Barbieri d'Italia", tramite storie molto differenti tra di loro, ma accomunate da una passione per il proprio lavoro. C’è il barbiere napoletano che recita “Figaro” ed instaura un rapporto con la clientela tutto particolare. Da sessant’anni, sempre ​sotto il Vesuvio, ci sono ​i​ Cotena, barbieri da tre generazioni. ​A Torino, i volontari della casa Santa Luisa fanno​ la​ barba e​d i​ capelli​ ai senza tetto​. Toni lavora a Firenze, ha settant’anni ed è oggi il barbiere che può vantare il suo cliente più famoso: si chiama Matteo Renzi. ​​A Capri c’è​ Pasqualino Esposito, ​sul Po un barbiere musicista alterna il rasoio alla fisarmonica​. Tutti i personaggi del film di Martinotti sono ripresi davanti allo specchio del loro negozio e parlano alla camera, si aprono, si raccontano, così come succede con molta naturalezza quando ci sediamo su quella poltrona che avrà su di noi effetti benefici anche dal punto di vista psicologico. La bottega del barbiere è da sempre il luogo della confidenza, del racconto e anche del pettegolezzo.

"Barbieri d'Italia" è un documentario che scorre via e che gonfia piacevole come una densa nuvola di schiuma da barba, ci riporta dolcemente alla semplicità della vita, ci introduce nell’odore mentolato della rasatura e nel rito delicato della spuntatura della basetta. Scopriamo che le nuove generazioni di “hypsters” barbuti hanno un vero e proprio rapporto feticistico per la barba lunga e che ci sono anche molte donne che fanno benissimo e con passione il lavoro di barbiere. C’è anche una signora che fa i capelli a tutti i cadetti dell’Accademia ed un ragazzo che ha cominciato a fare il barbiere perché era il mestiere della sua famiglia e che lo ritiene il lavoro più bello del mondo dandogli la possibilità di ascoltare le storie della gente che si confidano con lui. In un epoca veloce e frenetica come quella di oggi, forse il negozio del barbiere è in effetti uno dei luoghi rimasti ancora fermo nel tempo. Lì dentro ritorniamo a essere noi stessi, non siamo più registi, industriali, bancari, giornalisti, vigili del fuoco, presidenti del consiglio o calciatori famosi. Ci sediamo sulla poltrona e di fronte ad uno specchio riusciamo a guardarci anche un po’ dentro per poi uscirne nuovi, freschi, felici e mentolati.

17/12/2015, 11:44

Duccio Ricciardelli