Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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SE MI LASCI NON VALE - Pene d'amore, intrecci, equivoci


Le pene d'amore di due cinquantenni sono la miccia per la nuova commedia di Vincenzo Salemme. Con Salemme, Paolo Calabresi, Serena Autieri, Tosca D'Aquino, Carlo Buccirosso e la partecipazione di Carlo Giuffrè. Prodotto dalla IIF è al cinema da giovedì 21 gennaio in 300 sale con Warner Bros.


SE MI LASCI NON VALE -  Pene d'amore, intrecci, equivoci
Vincenzo Salemme e Paolo Calabresi
Amori, delusioni, equivoci, Napoli. Il nuovo film di Vincenzo Salemme è molto "costruito" di trama e di dialoghi e partendo da una base semplice si va a complicare la vita nello svolgimento e nel finale.

Il cinema di Vincenzo Salemme continua ad apparire molto familiare, costruito su un'idea teatrale da compagnia stabile, su interpreti collaudati e su formule semplici di scrittura. Il primo attore, il comprimario, la vedette, la soubrette per un cinema che, come nella migliore tradizione di chi ha intenzione di far poco per migliorare un film, pretende di far staccare il cervello agli spettatori "dopo una settimana di lavoro".

"Se mi lasci non vale" non ha alcuna pretesa artistica, non tenta nemmeno per un secondo di proporre qualcosa di nuovo e diverso con il classico triangolo che in questo caso diventa doppio, che si sviluppa tra fraintendimenti e piccole menzogne con i due personaggi principali, Salemme e uno spaesato Paolo Calabresi, che si ritrovano lasciti dalle rispettive fidanzate e decidono di fargliela pagare. Una specie di Delitto per Delitto, con lo scambio delle ragazze che verranno poi punite e fatte a loro volta soffrire. Ovviamente non andrà così e malgrado tutto parta dalla voglia di vendetta, saranno l'amore e l'amicizia a trionfare nuovamente sulle due coppie.

Proprio gli interpreti delle coppie, più Carlo Buccirosso a fare da jolly, sembrano ancorate a un cinema fatto di cliché. La bella Serena Autieri con il suo sorrisone stampato per il 95% delle inquadrature, Tosca D'Aquino caratterista bella e valida ma sempre troppo uguale a se stessa, Paolo Calabresi, improbabile conquistatore che sembra caduto a Napoli direttamente dalle stelle e Vincenzo Salemme così Vincenzo Salemme da chiamare il suo personaggio Vincenzo.

Dialoghi faccia a faccia interminabili, gag abbastanza prevedibili, battute che spesso fanno fatica ad arrivare, insomma, in Se mi lasci non vale Vincenzo Salemme conferma di aver perso quello smalto comico che per molti anni fu la sua caratteristica di successo in cinema e a teatro.

19/01/2016, 10:58

Stefano Amadio