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Note di regia del film TV "Luisa Spagnoli"


Note di regia del film TV
Raccontare la vita di Luisa Spagnoli, nata poverissima nel 1877 e morta nel 1935 all’età di 58 anni, dopo aver fondato due imperi, la Perugina e la casa di moda che ancora oggi porta il suo nome, è stata una delle esperienze più belle, ma anche più difficili del mio lavoro. Perché oltre ad essere una delle prime e più grandi imprenditrici italiane, Luisa Spagnoli fu anche una delle prime femministe ed ebbe una grande influenza sulla società dell’epoca.
Agli inizi del ‘900, quando la donna non poteva fare altro se non assecondare la volontà del padre o del marito, Luisa Spagnoli si batté sempre per l’affermazione e la conquista della sua indipendenza. Una lotta che non scaturì dalla sua cultura o da un’ideologia (L. Spagnoli imparò tardi a leggere e scrivere), ma dall’osservazione dei profondi cambiamenti sociali nati dalla prima guerra mondiale e dalla certezza che la vita non sarebbe più continuata come prima. Per questo cercò in tutti i modi di migliorare le condizioni di vita delle operaie che lavoravano nella sua fabbrica e, prima in Europa, inventò per loro una serie di agevolazioni, che vennero poi adottate da numerosi paesi.
Anche nella sua vita privata Luisa si rifiutò di seguire i dettami e le regole sociali dell’epoca. Amò sempre suo marito Annibale Spagnoli ed ebbe con lui numerosi figli ma, contemporaneamente, amò anche Giovanni Buitoni, più giovane di lei di 14 anni. Fu un rapporto intenso, che durò per sempre, ma che non relegò mai in secondo piano l’amore di Luisa per il marito e i figli. La sua vita sentimentale fu libera come lo fu la sua capacità creativa e imprenditoriale e naturalmente suscitò scandali, pettegolezzi e calunnie. È la lotta di Luisa Spagnoli per l’affrancamento della donna e la conquista della sua indipendenza, la sua splendida libertà di pensiero, il suo senso di giustizia, la sua passione, la sua straordinaria creatività, che mi hanno conquistato e dato al mio lavoro e a quello dei miei collaboratori, la coscienza di lavorare su una materia viva, moderna estremamente attuale.
Quel che ricorderò di questo viaggio durato un anno è il mio rapporto professionale con il produttore Massimiliano La Pegna che, lo posso dire, non mi ha mai fatto mancare nulla, la fiducia della RAI, il mio intenso lavoro con gli attori, particolarmente con Luisa Ranieri, splendida Luisa Spagnoli, con Vinicio Marchioni e con Matteo Martari, il grande lavoro degli scenografi (la fabbrica della Perugina è stata ricostruita ex novo) del costumista, dei truccatori e parrucchieri, e l’impegno totale di Marco Pieroni, autore della fotografia.
Ma ricorderò anche l’ossessione quotidiana di puntare all’emozione, al sentimento, alla favola, alla commedia, il desiderio di trasmettere a milioni di italiani un esempio di vita importante e istruttivo. con leggerezza.

Lodovico Gasparini