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I vincitori del 48° Fotogramma d'Oro


I vincitori del 48° Fotogramma d'Oro
FOTOGRAMMA D’ORO:
“Rabie Chetwy” di Mohamed Kamel (Egitto)
Per il modo semplice e non banale con cui il regista ha costruito il rapporto tra padre e figlia con una regia intelligente e mai invasiva nella narrazione. Per aver fatto capire, come dietro un’apparente quotidiana normalitŕ, possa nascondersi un disagio giovanile.

FOTOGRAMMA D’ARGENTO:
“Democracia” di Borja Cobeaga (Spagna)
Per aver saputo tratteggiare con linguaggio ironico, tipico del miglior cinema grottesco, un saggio minuto, ma pungente, sui meccanismi di potere delle moderne democrazie occidentali. Per la regia pulita e sapiente, capace di controllare prove attoriali e compattezza del racconto.

FOTOGRAMMA DI BRONZO:
“Nel silenzio” di Lorenzo Ferrante e Matteo Ricca (Italia)
Per aver saputo mescolare in un crescendo intenso e ambiguo, sentimenti come tenerezza, amarezza e intolleranza. Il tutto reso con pochi dialoghi essenziali, immagini, silenzi, ed espressioni del volto che accompagnano i protagonisti.

MIGLIOR DOCUMENTARIO:
“Daily Lydia ” di Marco Zuin (Italia)
Per aver celebrato, tramite un disegno estetico rigoroso e mai corrotto da tentazioni speculative o moralistiche, il valore fondante e supremo della dignitŕ dell’essere umano, inestinguibile anche in condizioni di povertŕ materiale.

MIGLIOR CORTO D’ANIMAZIONE:
“La Valigia” di Pier Paolo Paganelli (Italia)
Per la raffinatezza formale della tecnica d’animazione utilizzata, la delicatezza del tratto, la levitŕ del racconto. Per la capacitŕ di confermare, con originalitŕ, la sorprendente attitudine del cinema a trasformarsi in sogno e attingere agli angoli piů oscuri dell’inconscio umano.

MENZIONE SPECIALE:
“Dinner for Few” di Nassos Vakalisa (Grecia)
Per aver saputo trattare il tema del potere in modo originale. Per il simbolismo rappresentato in maniera non ermetica ma fruibile e per aver coniugato potentemente l’abuso di potere con l’oppressione delle masse.

MENZIONE SPECIALE:
“Colera” di Aritz Moreno (Spagna)
Per il forte contenuto politico-sociale, affrontato con ritmo e padronanza cinematografica. Il rapporto tra gruppo e individuo sottolinea il dramma della diversitŕ, dell’emarginazione. La paura di sentire minacciato il proprio status quo sfocia in gesti folli e autolesionisti.

PREMIO MIGLIORE ATTRICE:
Camilla Filippi per il corto “L’acqua e la pazienza” di Edoardo Leo
Per la capacitŕ interpretativa dimostrata, brillante, ironica, con sfumature amare, nostalgiche ed evocative, senza andare mai fuori ruolo e senza cadere nel banale sopra le righe di certe performance da commediola.

PREMIO MIGLIORE ATTORE:
Ahmed Kamal per il corto “Rabie Chetwy” di Mohamed Kamel
Per l’intensitŕ di un’interpretazione misurata e garbata che rende ancora piů emozionante la storia, senza mai sovraccaricare di gesti o ammiccamenti fuori misura il personaggio che ci conduce nel microcosmo familiare.

30/05/2016, 17:52