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INDYCA - Tra documentari e finzione, aspettando Ibra


Intervista a Michele Fornasero, produttore insieme a Simone Catania della società torinese


INDYCA - Tra documentari e finzione, aspettando Ibra
Sarà un'estate intensa quella che attende la casa di produzione torinese Indyca, tra documentari in distribuzione e importanti progetti di fiction in fase di sviluppo. Ne abbiamo parlato con Michele Fornasero, regista di "SmoKings", che la gestisce insieme a Simone Catania e Giandomenico Musu.

"Per cominciare stiamo continuando a seguire due documentari a cui teniamo molto", ci spiega. "Il Colore dell'erba" di Juliane Biasi Hendel è in distribuzione da febbraio, e un po' a sorpresa continua a essere richiesto in tutto Italia. Da giugno poi stiamo lavorando su "Ninna nanna prigioniera" di Rossella Schillaci, fresca vincitrice al Biografilm: a settembre partirà il giro d'Italia in sala, ma a luglio ci sarà una proiezione in Francia e poi ancora qualche festival".

"Abbiamo poi due documentari attualmente in lavorazione. Il primo è "Happy Winter" di Giovanni Totaro, ex studente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo. Sono iniziati ora i sopralluoghi: è ambientato sulla spiaggia di Mondello, dove la popolazione palermitana si sposta in massa ogni estate, ereditando di generazione in generazione le stesse cabine e ricostituendo ogni volta le stesse dinamiche. Con la crisi economica, però, tutto si fa più complicato. Sarà un doc-commedia, il direttore della fotografia è Paolo Ferrari, lo produciamo con Zenit. Ha vinto come miglior pitch a HotDocs di Toronto".

"The butterfly, invece vedrà al lavoro Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, giornalista di Al Jazeera. Racconta la storia di Irma Testa, da Torre Annunziata alle Olimpiadi di Rio 2016, è un progetto che abbiamo conosciuto a Roma, al MIA, e ce ne siamo innamorati. Tra passioni e aspettative, speranze e paure, la giovanissima Testa è diventata un simbolo: la vogliamo raccontare prima e soprattutto dopo l'esperienza olimpica. Alla sua storia si intreccia quella di Lucio, il suo allenatore, che vent'anni fa aveva portato allo stesso risultato Pietro Aurino, poi coinvolto in una brutta storia di contrabbando di armi...".

A ottobre invece esce il documentario su Zlatan Ibrahimovic di Fredrik e Magnus Gertten. "Sì, lo abbiamo co-prodotto con una società svedese e con la Rai, uscirà come evento in molte sale, ma il giorno è da definire ancora. Io sono stato anche il co-direttore della fotografia, abbiamo seguito la parte italiana con tutte le interviste a Capello e agli altri che hanno lavorato con lui. Il documentario contiene immagini inedite di Ibra diciottenne al Malmoe e poi negli anni successivi. In Italia uscirà con il titolo ‎Ibrahimovic‬. Diventare leggenda"".

Infine, due importanti progetti di fiction, primi esperimenti nel campo (o quasi). "Abbiamo fatto la piccola esperienza di Zooschool, che era un film in coproducers. Ora lavoriamo a due progetti: il primo è "Drive me home", che verrà diretto da Simone Catania e di cui sarè io il produttore. È un road movie in camion dall'Inghilterra alla Sicilia, interpretato da Alessandro Borghi e Marco D'Amore. È una co-produzione internazionale e uscirà nel 2017".

Per ultimo, ma non meno importante, il progetto di "Samia". "Abbiamo acquistato i diritti del libro di Giuseppe Catozzella "Non dirmi che hai paura", che racconta la storia vera di Saamiya Yusuf Omar. Lui collaborerà alla sceneggiatura, e stiamo cercando una regista donna di caratura internazionale che abbia la giusta sensibilità. Una società tedesca ci aveva coinvolto per fare un documentario su questa storia, ma letto il libro abbiamo pensato subito a un film di fiction: uscirà nel 2018, abbiamo intanto ottenuto un fondo italo-tedesco per lo sviluppo".

30/06/2016, 12:54

Carlo Griseri