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DUEL: FILM - Da "Ruggero" a "Chernobyl", e oltre


Intervista a Franco Dipietro ed Emanuela Barbano per conoscere i progetti dello studio torinese


DUEL: FILM - Da
Nata una decina d'anni fa con il nome Due Monete, oggi Duel: Film si presenta come una casa di produzione (ancora) giovane, in parte rinnovata e impegnata su vari fronti, dal cortometraggio al lungo, passando inevitabilmente dai lavori su commissione e dalla ricerca (fruttuosa, per fortuna) di partner italiani e internazionali con cui collaborare.

Abbiamo parlato dei progetti attuali e futuri con i due motori della casa di produzione torinese, Franco Dipietro (cofondatore) ed Emanuela Barbano, entrata in società nel 2012. Entrambi con un passato nel mondo della pubblicità ("È lì che ci siamo conosciuti", spiegano), si dividono equamente il lavoro (Franco più attivo sul fronte autoriale, Emanuela su quello produttivo) e con la stessa passione raccontano i loro progetti, portati avanti con determinazione e con una grandissima coscienza dei passi da realizzare.

"Nei primi anni l'obiettivo è stato quello di 'galleggiare', privilegiando i progetti su commissione per far quadrare i conti cercando di non trascurare i nostri, individuando le vie produttive migliori per realizzarli. Oggi possiamo dedicarci maggiormente ai lavori che nascono da noi, e questa è una conquista importante, anche se dobbiamo sempre avere chiara la sostenibilità di un lavoro a cui ci dedichiamo full time entrambi".

Il primo progetto di Duel; Film (ai tempi ancora con la vecchia denominazione) è stato il cortometraggio "Il Resto". "Era il 2008 - ricorda Dipietro - e l'idea è nata dalla possibilità di usare un po' di pellicola 16mm. Era un'occasione preziosa, volevamo testarci e scrivemmo il corto: andò bene, vincemmo l'European Script&Pitch 2009 e ora, dopo un bel percorso nei festival (è stato a Cannes, in una Carte Blanche della Semaine de la Critique), è disponibile free su Vimeo".

Il passo successivo è stato "Ruggero", corto ultimato nel 2014. "È stato un po' la svolta per noi, ci ha dato molta visibilità nel settore - è stato anche acquisito da Canal+ - e in Film Commission Torino Piemonte. Inoltre ci ha permesso indirettamente di rientrare totalmente dei costi, guadagnandoci anche grazie a progetti che ci sono stati affidati in seguito, come la campagna branded content di cui fa parte anche "Lilac Wine" del 2015". "Ruggero" è stato autofinanziato, anche grazie a un pionieristico crowdfunding (nel 2012 in Italia poche campagne erano state effettuate..., NdI), e per noi rappresenta il perfetto bilanciamento tra quello che si vuole fare e quello si riesce a fare, un concetto alla base del progetto Duel: Film".

Dopo "Ruggero" il progetto di "Sons of Chernobyl", decisamente più complesso e ancora in sviluppo. "Non avevo più voglia di fare corti", spiega Dipietro. "Mi sembra anche naturale voler passare al lungometraggio, testarsi su qualcosa di diverso e l'idea di "Sons of Chernobyl" era quella giusta. Nel processo di lavorazione del lungo è nato il corto "Chernobyl", che si può definire una esplorazione dello storyboard. Realizzato con un budget importante, di circa 60.000 euro, è stato interamente finanziato e ci ha permesso anche di entrare nel radar ministeriale. È tutto pronto, stiamo cercando di trovare la sede festivaliera perfetta per la première mondiale".

Nel catalogo di lavori realizzati da Duel: Film anche un corto animato, "Life as a Coin", anch'esso vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali. "È nato un po' per caso", ricorda Dipietro. "Ho conosciuto l'opera di Monica Indelicato e mi è venuta voglia di fare un piccolo esperimento animato, la storia della vita di una moneta. Poi il progetto si è allargato, ed è diventata la nostra 'prima volta' nel mondo delle co-produzioni internazionali, in questo caso con la Croazia. Un'esperienza fondamentale per la nostra crescita, l'ennesima conferma che ogni situazione può rivelarsi utile se la si affronta nel modo corretto".

Oltre allo sviluppo del lungometraggio "Sons of Chernobyl", oggi Duel: Film è impegnata anche nel tentativo di arrivare a realizzare tre progetti importanti: il documentario "Subs Heroes", sulla comunità online Itasa, "European Glaciation" ("Il tema dell'emigrazione occidentale in oriente mi affascina da un po', stiamo sviluppando il trattamento") e "Piero Fosco", sul mito di Giovanni Pastrone.

"C'è ancora un po' da fare per tutti, ma stiamo procedendo, abbiamo già diversi partner importanti che si sono uniti a noi e ci stiamo organizzando per i pitch e i forum giusti per completare i vari team produttivi. Sarà un'estate lunga ma anche proficua".

11/07/2016, 16:50

Carlo Griseri