VENEZIA 73 - "Orecchie", il malessere del Prof
Quando il suono assordante del citofono si va a sovrapporre a un inspiegabile fischio all’orecchio e a uno strano post sul frigo, si sa già che non si prospetta una buona giornata. Eppure
Alessandro Aronadio partendo da un evento infinitamente piccolo riesce a intrattenere il pubblico alternando una comicità fatta di parole e riflessioni profonde sullo smarrimento e sul senso di estraneità dell’uomo moderno.
Di vera filosofia c’è solo lo stipendio che il protagonista riesce a racimolare dalle supplenze, per il resto "
Orecchie" è un susseguirsi di incontri strani e inattesi (non escludendo le visite dal dottore) che alla fine portano a una vera maturazione del personaggio.
A rendere gustoso il film più che l’accademica recitazione del protagonista
Daniele Parisi sono i tanti attori che riescono a dare un contributo sempre puntuale e divertente come
Piera Degli Esposti, Rocco Papaleo, Andrea Purgatori, Pamela Villoresi o Milena Vukotic. Una tenera storia d’amore e tanto disagio sociale che si colora di un bianco e nero che da un tono realistico.
Un film realizzato con un “super-low budget” come lo ha definito Aronadio, che però pur nell’apparente mancanza di eventi, presenta una sua solidità narrativa, concentrando tutte le forze sul protagonista e dimostrando quanto dopotutto appare desueta e incomprensibile la normalità di oggi, figurarsi la pazzia.
01/09/2016, 11:45
Marta Leggio