Alessandro Bignami: "Quando ho saputo dell’opportunità di realizzare una lunga intervista a Ermanno Olmi non capivo se fosse più forte la curiosità di conoscere un grande del cinema italiano o il timore di invadere la quiete della sua casa di Asiago. La disarmante disponibilità di Olmi e l’intimità creatasi nel dialogo con Federico Pontiggia, viceversa, hanno “fermato il tempo” e dissolto ogni preoccupazione, lasciando spazio al racconto di una vita e di uno sguardo sulla realtà che, come la coerenza, il coraggio e l’anticonformismo che li caratterizzano, sono sempre attuali e sempre più rari."
Federico Pontiggia: "L’ultimo dei grandi vecchi, il primo dei grandi giovani del cinema italiano. Ermanno Olmi ha il rigore, il nitore e la curiosità di rinnovarsi e stupirsi a ogni film, senza abbandonare la sottile linea rossa della sua poetica: l’umanesimo. Incontrarlo, mettersi in ascolto, significa conoscere e riconoscere un cantore del silenzio per immagini e suoni, un profeta laico che ha fatto dei film le sue parabole, degli spettatori i suoi compagni. Sulla scorta di Camus, Olmi crede che “Se vuoi che un pensiero cambi il mondo, prima devi cambiare te stesso”: guardando i suoi film, in fondo, possiamo cambiare anche noi."