Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
!Xš‚‰

FESTA DEL CINEMA DI ROMA - "La notte non fa più paura"


Opera prima di Marco Cassini, racconta storie di dolore e di speranza raccolte grazie al Comitato Emilia Vite Scosse


FESTA DEL CINEMA DI ROMA -
Un'immagine di "La notte non fa più paura" di Marco Cassini
La vita racchiude in sé momenti effimeri ed è probabilmente questa sua misteriosa qualità che le dona una bellezza assoluta; la memoria è la chiave che può salvaguardarla dall’oblio. Su questa idea nasce il progetto ed il film “La notte non fa più paura”, opera prima del regista Marco Cassini e degli ideatori Samuele Govoni e Stefano Muroni che racconta storie raccolte grazie al Comitato Emilia Vite Scosse.

La protagonista del film è un’Italia economicamente e geologicamente fragile, ed in particolare l’Emilia dove piccole e medie industrie vanno avanti a fatica e tantissimi meridionali si trasferiscono in cerca di lavoro e di una vita più sicura e dove non tutti gli edifici sono costruiti a norma di legge.

I due temi si intrecciano e prendono vita attraverso le storie di Leo saldatore emiliano e di Giulio emigrato dalla Calabria insieme alla moglie e la loro bambina Carlotta. I due lavorano nella stessa azienda e si instaura tra loro un rapporto di cieca fiducia e solidarietà. Fino al tragico terremoto del 20 e 29 maggio del 2012 che sconvolge le loro vite e costringe a fare i conti con un nuovo inizio.

La natura è silenziosa spettatrice e attrice della vicenda, rispecchia l’emotività dei personaggi, anticipa e partecipa al loro dolore insieme al suono e agli oggetti distrutti segni tangibili di ciò che non c’è e non ci sarà più nella materia.
Cassini non segue la cronologia lineare dei fatti, il tempo è smembrato e lo spazio disorienta, la storia procede a flash come fosse la trasposizione cinematografica di un ricordo, di un’interiorità mentale che sfugge a qualsiasi forma di pietismo e presenta la realtà dei fatti.

Il confine tra tragedia e speranza è rigido ma sottile, è come un vetro trasparente che separa. Se riesci a romperlo ti ferisci e ti lascia le cicatrici da cui poter ricominciare perché ti legano al ricordo del passato e allo stesso tempo sono monito per un futuro migliore sicuro per tutti e senza paure.

Chiara Preziosa

19/10/2016, 11:40