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FdP 57 - La vita, la musica e il genio di David Bowie


Al via il Concorso Italiano, con il documentario su Italia e corruzione della regista fiorentina Caterina Pecchioli e la storia del "Castro", spazio occupato a Roma.


FdP 57 - La vita, la musica e il genio di David Bowie
Cinque decenni di fulminante carriera che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia della musica, dall’esordio sulle orme dei Beatles alla consacrazione a star del glam rock, dalla creazione di Ziggy Stardust a quella del gelido Duca Bianco, dagli eccessi autodistruttivi alle esplosioni creative, fino al ritiro dalle scene. Sono la vita, l’opera e il genio del camaleontico divo inglese recentemente scomparso gli elementi al centro di "David Bowie, l’homme cent visages ou le fantôme d’Herouville" (“l’uomo dai cento volti o il fantasma di Herouville”), il film firmato dal giornalista Christophe Conte e dal regista e musicista Gaëtan Châtaigner che sarà presentato in prima italiana sabato 26 novembre alle 21.00 presso il nuovo cinema La Compagnia, durante la seconda giornata del 57/mo Festival dei Popoli.

Tra gli eventi speciali, da segnalare al cinema La Compagnia l’apertura della sezione Concorso Italiano, con due proiezioni alla presenza degli autori. Alle 15.00 la regista fiorentina Caterina Pecchioli introdurrà al pubblico il suo "Mani Nostre", un’indagine sul rapporto degli italiani con la corruzione portata avanti durante un lungo viaggio in treno dal punto più a nord a quello più a sud della penisola, in una serie di appassionanti conversazioni e testimonianze, divertenti e tragiche al tempo stesso. Alle 18.30 sarà invece il momento di "Castro" di Paolo Civati, che racconta la storia dell’omonima occupazione abitativa romana, per più di dieci anni rifugio per molte famiglie ed oggi sgomberata. Oltre un anno di riprese, per rivelare il quotidiano di una comunità che ha vissuto in una situazione straordinaria: una torre di Babele che si racconta con la lingua dai mille accenti e delle mille storie dell’umanità che l’ha abitata. E ancora, allo Spazio Alfieri, alle 16.30 "After Spring", il film di Steph Ching e Ellen Martinez che si concentra sulla vita quotidiana nel campo profughi più grande al mondo, quello si Zaatari, in Giordania, con una comunità di 80.000 persone gestite dagli operatori di UNHCR. La presentazione, in collaborazione con Publiacqua e Water Right Fundation, si terrà alla presenza della produttrice Jenn Durrett, di Cristina Franchini per UNHCR e di Vincenzo Striano per WRF. In prima serata, alle 21.00, invece sarà sul grande schermo "Weiner", ritratto ravvicinato del noto politico statunitense il cui nome è ormai indissolubilmente legato agli scandali sessuali di cui è stato protagonista e che hanno portato alla crisi con la moglie Huma Abedin, la più fidata consigliera di Hillay Clinton.

Al cinema La Compagnia, dopo la proiezione di "Mani Nostre" (Italia, Germania, Svezia, 2016), alle 16.30 la giornata continuerà con "La esteticién" (Spagna, 2004) del regista ospite del festival Sergio Oksman: una donna, ripresa nelle sue attività di ogni giorno, racconta gli eventi storici di cui è stata protagonista, dalla guerra, alla deportazione ad Auschwitz, in una riflessione sul confine tra memoria e immaginazione. Alle 18.30 "Castro" (Italia, 2016), anticipato da cortometraggio in concorso "Close Ties" (Polonia, 2016), uno sguardo dolce e comprensivo sui nonni dell’autrice Zofia Kowalewska, riuniti dopo una separazione di otto anni. Alle 21.00 "David Bowie, l’homme cent visages ou le fantôme d’Herouville" (Francia, 2015), che sarà seguito da "Un homme perdu" (Francia/Libano, 2007), in cui Danielle Arbid (presente in sala) segue le scorribande del fotografo Thomas Koré e di un fuggiasco senza storia nella terra deserta del sesso a pagamento, nella più profonda provincia araba.

Allo Spazio Alfieri, la proiezione delle 16.30 di "After Spring" (USA, 2016) sarà seguita alle 18.45 dal focus dedicato a Danielle Arbid. La cineasta introdurrà al pubblico tre delle sue pellicole: "Conversations de salon I" (Francia/Libano, 2013/2014), tre dialoghi tra amiche rubati nel salotto della madre per comprendere il Libano, "Conversations de salon II" (Francia/Libano, 2009), che riprende lo schema del film precedente qualche anno più tardi, e Allô Chérie (Francia/Libano, 2015), un viaggio in macchina accompagnati da interminabili conversazioni telefoniche, mentre fuori dai finestrini scorrono le strade di Beirut. La serata proseguirà alle 21.00 con "Weiner" (USA, 2016), per concludersi alle 22.45 con "O Futbol" (Spagna, 2015), il doc di Sergio Oksman (presente in sala) vincitore della scorsa edizione del festival, che rilegge il rapporto tra il regista e suo padre attraverso i mondiali di calcio del 2014.

25/11/2016, 15:55