Vite incredibili, imprese memorabili, luoghi vicini e lontani, impegno sociale e sostenibile. Sono undici ed eterogenei i documentari selezionati per la dodicesima edizione di
Doc in Tour, rassegna itinerante dedicata al cinema del reale, che rappresenta l’Emilia-Romagna attraverso i contenuti o la provenienza di autori e produttori.
Una regione innamorata del documentario, la nostra, che da sempre ospita e lancia talenti di fama internazionale, come il collettivo bolognese
Zimmerfrei che, reduce dal Torino Film Festival, sarà presente in rassegna con "
La Ville Engloutie", di Anna de Manincor, nuovo racconto sulle trasformazioni urbane che prosegue la serie “
Temporary Cities” avviata nel 2010 con “
LKN Confidential”. Il film questa volta ci conduce a Chalon-sur-Saône, paesino della Borgogna in cui la chiusura dello stabilimento Kodak ha portato al licenziamento di oltre 2000 operai e a un declino del luogo.
Sa più di sogno infranto che di fallimento imprenditoriale quello raccontato da
Davide Maffei ne "
La Fabbrica Blu", storia del progetto di ricostruzione del marchio automobilistico “Bugatti”, di cui ora resta testimonianza nello stabilimento costruito a Campogalliano, nel modenese. L’intensa attività culturale e di aggregazione in corso negli ultimi anni nel Carcere Dozza di Bologna è raccontata in due documentari: "
La Prima Meta", di
Enza Negroni, segue la squadra di rugby “Giallo Dozza”, formata da un gruppo di detenuti, mentre "
Dustur", di
Marco Santarelli, parla dei partecipanti al corso sulla Costituzione Italiana, tra sogni, progetti per il futuro o, semplicemente, speranze.
Mario e
Stefano Martone ci portano invece nei Balcani e sui luoghi della memoria a vent’anni dal conflitto con "
Dert", e
Giulio Filippo Giunti, osservando la quotidianità di Banda, un migrante giunto nell’Appennino bolognese, decide di raccontarne la storia personale in "
A Seafish from Africa", delicato e commovente film sull’incontro tra culture diverse.
Antonio Martino mostra invece le conseguenze drammatiche a cui portano gli integralismi religiosi, in "
The Black Sheep", in cui svela il pericolo in cui vivono i giovani libici atei. La vita itinerante del mondo circense ha affascinato la bolognese
Valentina Monti, regista di "
Circle" che, utilizzando il materiale unico dell’archivio di famiglia, racconta la dinastia della famiglia Togni.
La “bassa”, la pianura, che sempre affascina
Riccardo Marchesini, questa volta porta alla luce "
La vera storia di Gabriele Tinti", bellissimo e affascinante attore che ha lavorato a innumerevoli produzioni internazionali per poi cadere nell’oblio delle meteore. Al suo mediometraggio "
Come in un Film" è abbinato il corto "
Finché lassù c’è il so"l di
Elisa Bucchi e
Nicola Bogo, che fa scoprire un meraviglioso Luna Park alle porte di Treviso, a elettricità zero e attivato con la forza motrice delle persone.
La rosa di
Doc in Tour si chiude con il mondo dei fumetti e il doc di
Paolo Fiore Angelini, "
Ho conosciuto Magnus", dedicato alla vita e all’opera del grande artista Roberto Raviola, a cui dobbiamo la creazione di indimenticabili personaggi come, ad esempio, Alan Ford.
Le opere sono state selezionate da un comitato composto da quattro membri di Regione Emilia-Romagna, Fice Emilia-Romagna, D.E-R, Fondazione Cineteca di Bologna/Progetto Fronte del Pubblico – promotori della manifestazione – e saranno distribuite nelle sale e nei circoli del territorio da marzo 2017; alcune hanno già partecipato a festival prestigiosi, con un’ottima accoglienza da parte del pubblico.