Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

BIF&ST 8 - "Nobili Bugie", una famiglia inetta e l'oro degli ebrei


Presentato a Bari il film di Antonio Pisu racconta una storia ambientata nella Seconda Guerra Mondiale. Una famiglia nobile si trova a dover mentire per poter rientrare in possesso dei suoi beni, venduti progressivamente per poter viever. Con Claudia Cardinale, Raffaele Pisu, Giancarlo Giannini, Ivano Marescotti, Tiziana Foschi e la partecipazione di Gianni Morandi. Finanziato dalla Regione e dalla Film Commission Emilia Romagna e prodotto da Genoma Films


BIF&ST 8 -
"Nobili Bugie" di Antonio Pisu al Bif&st 2017
Una bella fotografia e un'idea vivace che sembra originale aprono "Nobili Bugie", presentato al Bifest 2017. L'esordiente Antonio Pisu mostra subito di avere le idee chiare e una buona padronanza della macchina da presa, aprendo il film con un piano sequenza alla Goodfellas, tra le cucine al lavoro e le corse dei camerieri con vassoio, ma da subito si percepisce quale sarà il punto debole del film, la recitazione.

Con Claudia Cardinale e Raffaele Pisu, padre del regista, nei panni dei nobili padroni di casa e un terzetto di servitori, Nini Salerno, Tiziana Foschi e Federico Tolardo, il rischio di essere sempre sopra le righe è molto alto. L'atmosfera è farsesca e malgrado uno sviluppo drammatico che coinvolge una famiglia di ebrei alla fine della II guerra, gli attori, a parte il misurato Ivano Marescotti, non perdono occasione per esagerare, non aiutati certo dai dialoghi poco realistici e spesso forzati.

Antonio Pisu sembra più attento a muovere la macchina da presa che a dirigere gli attori, convinto forse che siano abili a fare da soli. Ma non è così e la situazione gli sfugge di mano.

"Nobili Bugie" è un esperimento che poteva venir fuori più convincente se si fossero costruite, intorno a una buona idea di soggetto, una scenggiatura più articolata, dei dialoghi convincenti e una gestione degli attori in grado di far uscire il film dalla farsa e farlo entrare in una commedia divertente ma seria e legata a una realtà, quella della guerra e della persecuzione degli ebrei, che nel finale avrebbe fatto riflettere sorridendo.

30/04/2017, 09:43

Stefano Amadio