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NON UCCIDERE - A Torino, 24 puntate con la Squadra Mobile


Anteprima su Rai Play disponibile dal 1° giugno e poi sei serata per le prime 12 puntate della serie con Miriam Leone nei panni dell'ispettore Ferro. Una serie che guarda alla cronaca e che affronta temi attuali e scottanti. Il passato della protagonista che torna e incide sulla sua vita e sul lavoro. Oltre alla Leone, nel cat Matteo Martari, Thomas Trabacchi, Riccardo Lombardo, Gigio Alberti


NON UCCIDERE - A Torino, 24 puntate con la Squadra Mobile
Miriam Leone, protagonista di "Non Uccidere"
Arriva prima sul web, su Rai Play, e poi sulla seconda rete. Questa è la grande novità della seconda serie di "Non Uccidere", interpretata da Miriam Leone e realizzata da Claudio Corbucci, coordinatore sia della fase artistica sia di quella realizzativa.

L’ispettore Valeria Ferro indaga in una Torino grigia e piovosa tra le pieghe oscure e malate della società. Tra omicidi, violenze sulle donne e sui bambini e misteriosi sequestri, nelle 12 puntate che saranno on line dal 1° giugno e in tv dal 12, la sua squadra mobile si trova in ogni episodio ad aver a che fare con i casi più scottanti della città, rimanendo però in una storia orizzontale che attraversa la vita dell’ispettrice partendo da lontano.

Oltre alla novità distributiva e alla consistenza della produzione (24 puntate da 50 minuti prodotte da Valerio Mieli e Rai Fiction, con le seconde 12 in onda in autunno), la nuova serie poliziesca targata Rai sembra un passo indietro rispetto alle altre fiction della stagione, principalmente "Rocco Schiavone" e "Maltese", sicuramente più curate sotto l’aspetto della sceneggiatura.

Miriam Leone e i suoi colleghi sembrano suonare una sola nota durante l’intera puntata, apparendo afflitti da un dramma sconvolgente h24. Non un momento di alleggerimento, non un attimo di vita privata slegata dalla tragedia in atto, non un raggio di sole. La conseguenza è che la pesantezza di argomenti e situazioni reali, presi direttamente dalla cronaca, perde di forza e di incisività nel mare perennemente grigio e preoccupato di personaggi e dialoghi.

Come tutte le serie proposte dalla nostra tv, anche quelle citate in precedenza, si sente il bisogno di costruire un passato tragico intorno al protagonista, un mistero lontano nel tempo che però invece di rendere il tutto più affascinate, spesso rischia di apparire come qualcosa di già visto.

Cinque i bravi registi (molto cinematografici) di queste 24 puntate: Lorenzo Sportiello, Claudio Noce, Michele Alhaique, Adriano Valerio ed Emanuela Rossi e un folto gruppo di giovani promesse della sceneggiatura che speriamo diventino certezze riuscendo presto a creare qualcosa di più originale, con un occhio all’estero e uno al nostro passato di cinema e tv.

30/05/2017, 17:18

Stefano Amadio