Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia de "La Divina Dolzedia"


Note di regia de
Una scena del film "La Divina Dolzedia"
Dal mio punto di vista, "La Divina Dolzedia" è - oltre che il compimento di un’antica promessa fatta a Guia: di scrivere per lei un progetto nel quale potesse essere protagonista assoluta, anzi 'assolutissima'! - l’ennesimo frutto della mia ossessione della prostituta come rivelatrice di vera vitalità e umanità; e della sessualità come carica originaria, fonte di passioni, di eccessi, di esplosione di vita. È la mia solita verghian-pasoliniana convinzione che certi presunti diseredati, e le ‘buttane’ in primo luogo, hanno una vitalità e una capacità di fronteggiare la vita che noi ‘borghesi’ ci sogniamo. E io le amo senza riserve. E ne è venuto fuori, come previsto, un film liberissimo, folle come lo sono il regista e la protagonista, allegro ed esagerato, sincero e vitale e, come nessun altro dei miei precedenti film, talmente siciliano che più siciliano di così non si può!