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VENEZIA 74 - On the road with "The Leisure Seeker"


Helen Mirren e Donald Sutherland sono i protagonisti del nuovo film di Paolo Virzì che diverte e commuove al tempo stesso.


VENEZIA 74 - On the road with
Donald Sutherland e Helen Mirren nel film di Paolo Virzì
Ella e John hanno trascorso insieme i migliori anni della propria vita, in cui hanno messo su famiglia, hanno viaggiato e si sono fatti forza reciprocamente. Oggi hanno raggiunto la terza età, e la mano lunga della malattia è arrivata a gettarvi sopra la propria ombra. Per lui, affetto da Alzheimer, e lei, che convive con un cancro allo stadio terminale, sembra essere arrivato il momento di fermarsi. Ma talvolta è proprio nell'istante esatto in cui guardi in faccia la morte che ti viene voglia di ripartire.

Helen Mirren e Donald Sutherland sono gli assoluti protagonisti di "The Leisure Seeker", prima trasferta in terra straniera di Paolo Virzì, che ispirandosi al romanzo "In viaggio contromano" di Michael Zadoorian mette in scena un tenero e divertente on the road della terza età.

Dopo il successo de "La pazza gioia" il regista livornese torna a portare la propria macchina da presa lungo le strade, ma se la fuga della coppia Ramazzotti-Bruni Tedeschi era del tutto casuale e senza una reale meta, quello messo in atto da Ella è un piano ben architettato e con una destinazione precisa, Key West, casa di Ernest Hemingway.

Alla guida del Leisure Seeker, "vecchia bagnarola" che negli anni li accompagnò in lungo e in largo per gli States, è John, che dopo un brillante passato da docente e letterato, è stato raggiunto da un oscuro presente, illuminato solo da qualche sporadico lampo di lucidità.

Da Boston alla punta estrema della Florida, l'anziana coppia macina migliaia di miglia, scoprendo un'America troppo mutata nel tempo. "The Leisure Seeker" è un film sulla perdita della memoria, che puó arrivare a toccare un anziano signore, così come un intero Paese. E allora emergono i risvolti politici di un'America che sostiene Trump e lancia slogan razzisti, dimenticandosi dei principi su cui si basava il proprio sogno, o che ha a gettato tutto in pasto al consumismo, svendendo al dio denaro anche le ultime originali oasi culturali.

Ma è soprattutto un film sulla vita, che affida alle fredde parole dette da un uomo in balia della propria lucidità, e a quelle scritte da una donna stanca di farmaci e medici, una profonda riflessione su fino a quando essa possa essere definita tale. Nonostante qualche piccolo stereotipo da osservatore esterno in terra straniera, il Virzì a stelle e strisce convince, diverte e commuove, grazie soprattutto ad un "capitale umano" di attori che appartengono ad una specie da preservare a lungo.

03/09/2017, 18:49

Antonio Capellupo