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FESTA DEL CINEMA DI ROMA 12 - "Luce propria"


Nel suo documentario presentato in Alice nella città, Marco Danieli racconta una storia di cecità e gioia di vivere.


FESTA DEL CINEMA DI ROMA 12 -
Marta Lemesin, protagonista di "Luce propria"
Marta ha 16 anni, e come tutte le ragazzine della sua età, è in preda a quei timori, sogni e amori che caratterizzano l'adolescenza. C'è solo una cosa che la rende diversa dalle sue amiche, gli occhi. Una malattia degenerativa le sta pian piano portando via la vista, ma questo sembra preoccuparla il giusto. Il carattere non le manca e sembra così pronta ad affrontare qualsiasi ostacolo.

Dopo il successo ottenuto con "La ragazza del mondo" allo scorso Festival di Venezia, Marco Danieli approda a Roma, all'interno di Alice nella città, con il doc "Luce propria".

Partendo dalla volontà di raccontare una storia di handicap, Danieli si è imbattuto nei pressi del Lago di Garda in un'associazione che permette a non vedenti di vivere l'esperienza della barca a vela. Tra quei ragazzi spiccava per personalità e carisma Marta Lemesin, una vera forza della natura, divenuta immediatamente protagonista del film.

La macchina da presa opta per un approccio più cinematografico che documentario, quasi fosse la messa in scena della realtà che circonda la protagonista. I litigi con la madre, le confessioni delle amiche o i primi approcci verso un amico, che forse rappresenta anche qualcosa in più, sono così carichi di sarcasmo, forza e ironia, che della cecità ci si dimentica completamente, rimanendo affascinati da questa ragazzina molto più adulta di quanto non sembri.

Parlando del proprio futuro, Marta non nasconde di essere ambiziosa, e di vedersi magari un giorno al fianco di un gallerista newyorkese o in un'importante ambasciata. Perchè parafrasando John Lennon, "living is easy with eyes closed" se a muovere i tuoi passi è la gioia di vivere.

29/10/2017, 16:13

Antonio Capellupo