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COSTAIBLEA FILM FESTIVAL XXI - A Ragusa il 19 e il 20 dicembre


COSTAIBLEA FILM FESTIVAL XXI - A Ragusa il 19 e il 20 dicembre
Costa Iblea Film Festival
Torna il Costaiblea Film Festival. Al cinema Lumière di Ragusa, il 19 e il 20 dicembre 2017, si svolge la ventunesima edizione dello storico festival nato a Scicli nel lontano 1991. E' passata molta acqua sotto i ponti; sono passati dal festival registi e attori importanti, dai Taviani ad Amelio, da Scola ad Argento, da Cavani a Tavarelli, da Maya Sansa a Maria de Medeiros, da Enrico Lo Verso a Greta Scacchi.

Sono scomparsi alcuni amici, come il poeta Emanuele Schembari, convinto supporter del festival, e Marcello Perracchio, il “dottor Pasquano” del Commissario Montalbano. Ormai la faccia tipica di Marcello si era identificata col personaggio televisivo – come è successo un po' a tutta la “costa iblea”, diventata meta turistica per merito di Montalbano ma già importantissima come set cinematografico, da Zampa ad Amelio -, ma Perracchio era un attore bravo che proveniva dal teatro: dalla Piccola Accademia di Ragusa al Teatro Stabile di Catania. Nel cinema aveva lavorato tra gli altri con Damiani (Pizza Connection), Di Robilant (Il giudice ragazzino), con Alessia Scarso nel noto al cinema ibleo Italo; e io ho avuto l'onore di averlo in un “cammeo” ne La donna della luna, un film che aveva coinvolto molti attori locali. Più di recente Marcello era stato scoperto dalla televisione, come nel caso della fiction da Brancati Il bell'Antonio di Zaccaro; e naturalmente Montalbano.

A Perracchio il festival dedica un doveroso omaggio, visto che il suo volto un po' burbero un po' rassicurante è diventato un'icona del cinema e della televisione iblei e siciliani. Nel mio film interpretava il ruolo di un nostalgico separatista col mito americano nel cuore, che sognava la Sicilia come “cinquantunesima stella” statunitense e ancora ostentava la bandiera della Trinacria indipendentista. Quella di Marcello è una grave perdita per tutti noi.

Il Costaiblea comunque continua. Il cuore, quest'anno, sarà una retrospettiva dedicata a Daniele Ciprì, filmmaker multitasking siciliano: regista, direttore della fotografia, docente di cinema, sperimentatore di un cinema “espanso” coraggioso e provocatorio.
Diventato noto in coppia con Franco Maresco prima per le strisce televisive di Cinico TV e poi per film come Lo zio di Brooklyn e Totò che visse due volte, Ciprì ha poi esordito da solo con E' stato il figlio (opera visionaria e surreale con protagonista Toni Servillo) ed ha proseguito poi con l'altrettanto visionario La buca (interpretato da un altro grande come Castellitto).
Ma Ciprì è anche un ottimo direttore della fotografia (ricordo la splendida fotografia di Angela di Roberta Torre), che si dedica generosamente al cinema dei giovani: penso a Alì ha gli occhi azzurri e Fiore di Claudio Giovannesi, uno dei registi della nuova onda italiana; ed anche a La viaggiatrice del siciliano Davide Vigore, che non a caso il festival premia col suo tradizionale “Premio Rosebud Opera prima”.

"Preziosa è la collaborazione con l'Università “Kore” di Enna, tramite l'appassionato lavoro di Andrea Rabbito. E voglio anche ricordare Giacomo Martini, storico operatore culturale italiano, oltre agli “ospiti di casa” Giuseppe Gambina (anima del cinema Lumière) e Pasquale Spadola: senza di lui non esisterebbe il cinema, il teatro, il video e la televisione iblei" - ah dichiarato Vito Zagarrio.

17/12/2017, 12:01