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BOX OFFICE 2017 - Un brutto anno per il cinema italiano


Un calo devastante rispetto al 2016 (che però aveva goduto del traino del fenomeno Zalone), passando da 180 milioni di incasso e 28 milioni di spettatori, a poco più di 100 milioni di guadagno e 16 milioni di presenze. Otto film su dieci continuano ad essere commedie, ma gli incassi sono a ribasso anche in quel settore, soprattutto nel periodo natalizio. In attesa dei dati annuali che saranno presentati da ANICA l'11 gennaio, l'analisi del 2017 di Cinemaitaliano.info.


BOX OFFICE 2017 - Un brutto anno per il cinema italiano
Fine di un anno e tempo di bilanci per il cinema di casa nostra. Leggendo i dati Cinetel relativi al 2017, c'è da piangere, e pure a dirotto.

Nel giro di 365 giorni si è passati da oltre 180 milioni di incasso e 28 milioni di spettatori, in cui certamente spiccavano gli oltre 60 milioni del fenomeno Zalone di "Quo Vado?", a poco più di 100 milioni di guadagno e 16 milioni di presenze, un flop economico e di accessi figlio di un'industria che continua a muoversi "in direzione ostinata e contraria" rispetto agli interessi e ai gusti di un pubblico in continua evoluzione.

La proposta italiana prevede un menù sempre più ripieno di commedia, ma più che in un ristorante stellato, sembra di ritrovarsi di fronte ad un fast food pronto a sfornare prodotti "cotti e mangiati", film dallo stesso sapore che rimangono in sala giusto il tempo di essere addentati.

La palma per il maggior incasso nostrano a tutto il 2017 va a "L'Ora legale" di Ficarra e Picone, scritto fra gli altri anche da Nicola Guaglianone, che ha totalizzato 10.376.400 € grazie a 1.807.170 accessi in sala, e si è aggiudicato il Nastro d'argento per la Miglior commedia.

Un genere che come detto la fa da padrone, basti pensare che nella Top10 dei più visti dell'anno, otto titoli su dieci sono state commedie,ma con solo un altro film in grado di andare in doppia cifra, "Mister Felicità" di Alessandro Siani, che ha portato a casa € 10.206.028, visto da 1.686.802 spettatori.

Male per le uscite natalizie, con "Poveri ma ricchissimi" di Fausto Brizzi terzo in classifica con € 5.199.540 e 755.402 presenze, ma in calo rispetto all'opera precedente, mentre il Massimo Boldi di "Natale da chef" non raggiunge nemmeno i due milioni e mezzo totali.

Tra i Riccardo Milani di "Mamma o papà?", il Massimiliano Bruno di "Beata ignoranza" e il Sydney Sibilia degli ultimi due capitoli di "Smetto quando voglio", gli unici registi italiani presenti in Top10 che hanno cercato una strada alternativa alla risata sono stati Paolo Genovese e Donato Carrisi.

Il primo, pur non essendo riuscito a raggiungere le cifre monstre del precedente "Perfetti Sconosciuti", con "The Place" ha nuovamente schierato un ricchissimo cast per l'adattamento della serie tv "The Booth at the End", portando a casa € 4.316.894 con 668.898 spettatori.

Per Carrisi il 2017 ha invece rappresentato l'anno del passaggio dalla scrittura per parole a quella per immagini, adattando per il grande schermo il suo romanzo "La ragazza nella nebbia" per un totale di € 3.704.123 e 573.081 accessi.

Scarsa la presenza dei maestri del nostro cinema nel corso dell'anno, con Gianni Amelio e il suo "La tenerezza" che si piazza un gradino fuori alla Top10 con un incasso di € 2.262.413 e 384.991 spettatori, mentre "Una questione privata" dei Fratelli Taviani supera solo di poco i 400.000 € con 66.000 presenze.

Discorso ancor più complesso quello relativo al cinema d'essai, amato e spesso premiato nei festival internazionali, ma che per colpa di un sistema distributivo che non lo valorizza abbastanza e di esercenti forse impauriti da certe sfide e alla continua ricerca di "certezze", purtroppo finisce per avere teniture strettissime, risultando quasi invisibile.

Così è successo ad esempio a "Gatta Cenerentola" di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, il "caso" dell'ultimo festival di Venezia, visto solo da 74.103 spettatori per un totale di € 419.108, o "Nico, 1988" di Susanna Nicchiarelli, che in Laguna si è aggiudicato il Premio Orizzonti per il Miglior Film, ma che al botteghino si è fermato a € 178.704 con 30.215 accessi al seguito.

E lo stesso vale per gli italiani transitati da Cannes come "Sicilian Ghost Story" di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, che dopo aver aperto la Semaine de la Critique ha incassato € 113.391 con 22.572 spettatori, o i due selezionati nella Quinzaine des Réalisateurs, "Cuori puri" di Roberto De Paolis che ha portato a casa € 205.644 con 35.283 presenze, e "A Ciambra" di Jonas Carpignano, scelto addirittura per la corsa agli Oscar, uscito a fine estate per un totale di € 149.207 e un pubblico di 27.421 paganti.

Un anno desolante si è insomma chiuso, e l'anno che è appena arrivato "tra un anno passerà". Speriamo a quel punto di poter sorridere di più. Ma non solo grazie alle commedie.

08/01/2018, 07:00

Antonio Capellupo